Rasmus Lia, svedese, ha imparato ad andare sugli sci di fondo da piccolo, appena è riuscito a reggersi in piedi da solo. Questo sport è ampiamente praticato in Scandinavia ed è visto anche come una delle poche forme di trasporto possibile nelle aree più remote della Svezia settentrionale, della Norvegia e della Finlandia. Ben presto Rasmus iniziò a seguire il padre Trond nelle sue escursioni di sci nordico, attraverso le foreste innevate svedesi.
A dieci anni Rasmus gareggiava già nei campionati giovanili di sci di fondo, raggiungendo la top ten nella classifica nazionale dei ragazzi della sua età.
A dodici anni Rasmus era abile nel controllare i propri movimenti, stabilizzando l’equilibrio prima di immettersi in una curva, spingendosi in avanti coordinando sci e bastoncini, gambe e braccia.
Il dodicenne Rasmus quel giorno si presentò all’allenamento come qualsiasi altra volta.
Racconta: “Eravamo appena usciti sulle piste con gli altri ragazzi. Era abbastanza presto e stavo facendo alcuni salti. Mi sono messo a mio agio, e così ho provato alcuni salti più grandi. Quel giorno c’era un po’ vento e ho giudicato male l’intero salto. Ho fatto un salto più lungo di una decina di metri e così sono atterrato nell’avvallamento ghiacciato, oltre il pianoro dove invece sarei dovuto atterrare”.
Rasmus volò per 27 metri; racconta che si rese conto dell’errore di valutazione appena partito, cercò di rallentare il suo slancio spostando il corpo indietro: “Stavo pensando a quanto sarebbe stato duro l’atterraggio, e stavo cercando di rimettermi dritto, ma non ci sono riuscito. Sono atterrato sul fianco e sulla schiena.”
La pattuglia sciistica è arrivata molto rapidamente per assistere il giovane sciatore. In quella pattuglia c’era il padre di Rasmus. Immaginate la sensazione che deve aver provato quando ha visto suo figlio sdraiato immobile sul ghiaccio. Trond si rese subito conto che le ferite subite da Rasmus erano gravi. In ospedale ne ebbe conferma: l’anca si era lussata, bacino rotto, alcune costole rotte ed un polmone collassato. Rasmus dice: “Quella è stata la parte difficile, ricominciare a respirare”.
Rasmus fu sottoposto a vari interventi chirurgici, mettendolo a dura prova: “L’incidente è avvenuto all’inizio di marzo e il primo intervento chirurgico è stato a metà mese. Così ho usato le stampelle e una sedia a rotelle, sono tornato a scuola dopo un mese o giù di lì, ma non mi è stato permesso di camminare per circa otto settimane”.
Il male fisico è ovvio, ma per molti che sperimentano un incidente che cambia la vita, è il malessere mentale ed emotivo che prevale. “Non avevo motivazione e avevo solo pensieri negativi che mi giravano in testa. Mi sentivo come se dovessi ricominciare da capo dopo ogni intervento chirurgico. Quindi è stato molto difficile “, dice Rasmus.
Oggi Rasmus è un giovane brillante dal viso fresco e in forma, senza un grammo di peso extra, e quindi è chiaro che qualcosa è cambiato. Il cambiamento è arrivato quando ha capito che dipendeva da lui come sarebbe stato il futuro: “Ad un certo punto, ho capito che dovevo fare qualcosa, dovevo provare, cercare di migliorare, provare ad allenarmi duramente e vedere fino a che punto potevo andare.
Penso che sia stato in quel momento che ho capito che lo sci di fondo era finito per me perché non potevo più fare certi movimenti “, afferma Rasmus. “Poi ho pensato che avrei trovato un nuovo sport perché ero uno sportivo. Così poi ho provato il golf, il che è stato abbastanza naturale per me perché mio padre lavora al campo da golf”.
Il golf gradualmente si è impossessato di Rasmus.
Pensava che fosse divertente, il che era un buon inizio e lentamente è stato spinto a migliorare. Rasmus ha potuto apprezzare la sottigliezza dello sport e ha riconosciuto di avere un certo talento per giocare: “La grande differenza tra sci di fondo e golf è che nel golf usi di più la parte superiore del corpo. All’inizio, stavo solo cercando di ottenere il mio swing, ho usato le braccia e le spalle molto più di quanto farebbe un normale golfista. Il mio swing ha iniziato a migliorare quando sono arrivato al liceo in Svezia, è stato allora che ho avuto un vero allenatore oltre, naturalmente, il professionista del mio golf club. ”
Un amico di Rasmus iniziò a gareggiare nello Swedish Handi-Golf Tour, incoraggiandolo a partecipare: “Mi è piaciuto molto, e così l’anno successivo ho pensato che avrei fatto un tentativo. Ha funzionato abbastanza bene e mi è piaciuto molto”, dice Rasmus che ora fa parte del team svedese Handi-Golf.
Sempre competitivo, Rasmus intende sfruttare al meglio il suo secondo sport, “Certo che mi piacerebbe arrivare il più lontano possibile, forse per essere uno dei migliori giocatori in Europa. Vediamo fino a che punto arriverò.