Sei o non sei un vero “Hoganiano”?

Cos’è un “Hoganiano”? 

Semplicemente un aggettivo inventato dal sottoscritto per identificare tutti coloro i quali considerano Ben Hogan uno dei postulati del golf. O ancora chi,  per amore della tecnica, per la ricerca dell’estetica o per semplice cultura personale, sia stato rapito dalla lettura e abbia seguito le teorie di uno dei più grandi giocatori del secolo scorso.

Ebbene se pensate di esserlo, allora sicuramente saprete identificare un “Hogan’s Alley” e saltare a piè pari la lettura di questo articolo gustandovi solo qualche foto.

In caso contrario, vi aspetta una delle tante storie legate al personaggio  che con buona approssimazione è stato il responsabile del modo con il quale il vostro maestro ha cercato di farvi muovere per colpire una palla da golf. 

In realtà l’Hogan’s Alley non è uno, ma più di uno.  Con precisione due percorsi  e una buca sono conosciuti con lo stesso nome, tratto dalla leggenda di Ben Hogan.

I due campi sono:

Il Riviera Country Club a Pacific Palisades in California ed il Colonial Country Club a Fort Worth in Texas

Il motivo per cui sono chiamati “Hogan’s Alley” è perché Hogan ha ottenuto un grande successo in entrambi. The alley (letteralmente “il vicolo”, in questo contesto, si riferisce ad un luogo molto familiare ad una persona, dove quella stessa persona si trova molto a proprio agio ottenendo successo. L’espressione anglosassone “it’s right up your alley”(è proprio il tuo vicolo) deriva dallo stesso contesto.

Al Riviera Country Club, Hogan vinse il Los Angeles Open per tre volte, la prima volta nel 1942. Ma fu dopo le stagioni 1947-48 che il Riviera iniziò ad essere soprannominato “Hogan’s Alley”. Hogan infatti vinse tre volte in quei due anni. Il Los Angeles Open entrambi gli anni, e lo U.S. Open nel 48, giocato sul medesimo percorso.

Al Colonial Country Club, invece, Hogan detiene ancora il record del torneo con cinque vittorie. Vinse i primi due anni del torneo, nel 1946-47, poi nel 1952-53, e di nuovo nel 1959.

Hogan è l’unico giocatore di golf ad aver conquistato il Colonial per due anni consecutivi, e l’ha fatto due volte. La sua vittoria nel 1959 fu anche l’ultima delle sue vittorie sul PGA Tour. Per anni, dopo la fine della sua carriera agonistica, Hogan fu una presenza costante al Colonial Country Club durante la settimana del torneo.

Storia diversa, ma stesso nome, per la buca 6 di Carnoustie, in Scozia.

La buca 6 del Championship course è un par 5 da 524 metri che durante l’Open championship del 1999 fece registrare una media score di oltre mezzo colpo in più rispetto al suo par.

La strategia di gioco più sicura vedrebbe i giocatori preferire il lato destro della buca con una landing zone più ampia, ma la linea migliore (quella che lascerebbe anche un miglior colpo al green) è quella di sinistra dove il tee shot deve atterrare nel punto più stretto e più pericoloso del fairway con il fuori limite a sinistra e i bunker sulla destra. Qui Padraig Harrington ce la spiega.

Nel 1953, durante la sua unica apparizione al British Open, Hogan giocò sulla sinistra per tutti e quattro i giri del torneo. Centrando ogni giorno lo stretto passaggio.

Vinse quell’Open. E la buca che da anni aveva il nome di “Long” iniziò ad essere soprannominata Hogan’s Alley fino a che non divenne nel 2003, con una cerimonia, il suo nome ufficiale. 

Oggi c’è una targa sulla buca, che commemora anche la vittoria del “Champion golfer of the year 1953”. La targa che potete vedere qui sotto recita:

Ben Hogan—Campione Open—1953

In ognuno dei 4 giri dell’Open Championship del 1953, Hogan scelse lo stretto tee-shot fra i bunker del fairway e la recinzione del fuori limite.

Il miglior colpitore di palla che il golf abbia conosciuto, Hogan descrisse il feeling di colpire una palla perfetta come la sensazione che sale lungo lo shaft, verso le le mani e dritto al cuore.

Giocò i primi due giri di quella edizione con Ugo Grappasonni che mi parlava sempre di Hogan, ma non di questa fantastica foto che grazie a Silvio posso riproporvi.


Related Posts
Total
0
Share