Severiano Ballesteros o Nick Faldo?

Severiano Ballesteros o Nick Faldo? 

Venerdì scorso ho condiviso un video a ricordo di Severiano Ballesteros girato sulla spiaggia di St Andrews.

Il campione spagnolo morì il 7 maggio di 10 anni fa e l’ R&A  ha voluto ricordarlo così.

Io nei miei ricordi da adolescente difficilmente riesco a separare la sua figura da quella di Nick Faldo.

Dopo un decennio di stasi, gli anni ’80 videro il ritorno dell’Europa all’avanguardia del golf mondiale. Gli uomini che guidarono questa rinascita furono proprio loro.

Seve, uno spagnolo esuberante e impetuoso e Faldo, un manifesto della tecnica e della tattica.

Erano come il giorno e la notte ma chi era il migliore? 

Scegliere fra l’uno e l’altro è scegliere tra l’eroismo spavaldo e il calcolo metodico. 

Molti normalmente propenderebbero verso il primo per motivi in gran parte romantici (come il sottoscritto), ma poi si troverebbero a non poter abbandonare l’idea che Nick Faldo sia stato superiore per altri aspetti (sempre come pensa il sottoscritto).

Severiano in costume da bagno chiede a Faldo di dargli una lezione

Faldo fu scaltro e abbastanza coraggioso da rendersi conto che quello che aveva – anche se già ottimo – semplicemente non era abbastanza per renderlo un giocatore capace di vincere i tornei del grande slam con regolarità. Sapeva di aver bisogno di un swing più affidabile per resistere meglio alla pressione delle buche finali dei più importanti titoli al mondo.

Nick Faldo a lezione con David Leadbetter

Così cercò David Leadbetter e mise in atto uno dei cambiamenti più drastici di qualsiasi top player dell’epoca.

Ballesteros invece ha sempre avuto un posto speciale nel cuore del pubblico. Come James Dean, George Best, Jim Morrison personaggi che hanno osato essere diversi.

Certo, non posso associarlo alla tossicodipendenza di un musicista, ma sicuramente, per quanto riguarda il golf, al suo genio sregolato.

Canon European Masters 1993. Il colpo magico della 18.

Grintoso come pochi, il giocatore di Santander era affascinante. La sua imprevedibilità era emozionante. Ha intrattenuto le folle durante la sua carriera diventando uno dei i giocatori più popolari di tutti i tempi.

Nick Faldo in confronto non aveva appeal, risultava antipatico, non si regalava al pubblico. 

Ricordo che, per guardarlo praticare alla World Cup del ‘91 sul percorso de “Le Querce” (ora Golf Nazionale) a Sutri, mi ero dovuto nascondere in un cespuglio il pomeriggio tardi in fondo al campo pratica.

Un grande campione con una determinazione infinita. Ma non avrebbe mai potuto conquistare l’affetto del pubblico come il suo contemporaneo spagnolo. Faldo mancava dell’audacia e del coraggio di Seve.

Seve divertiva di più. 

In termini di carriera le differenze sono poche. Faldo ha vinto sei major contro i cinque di Ballesteros, ma Seve ha vinto con stile e dramma imparagonabili.

Lo spagnolo ha vinto 50 titoli nel Tour Europeo; nessun giocatore ha vinto di più. Nella Ryder Cup ha vinto 20 dei suoi 37 match (54 per cento); Faldo ne ha vinti 23 su 46 (50 per cento). 

Quando si pensa  ai momenti più memorabili del golf, Seve apparirà nella testa di chi li ha vissuti più di una volta.

Nicks
Due giorni di lavoro con uno dei miei idoli nel 1999

 


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