Finalmente eccomi qua! Dopo essere atterrata a Malaga la sera precedente, mi presento ai cancelli di Finca Cortesìn per la Solheim Cup 2023.
L’atmosfera è elettrica già nell’attesa del bus navetta: c’è un gruppo di neozelandesi venute fin qui per tifare Europa, subito facciamo amicizia. Cose che possono capitare solo alla Solheim.
È mattina presto, il pubblico sta arrivando alla spicciolata.
Decido di prendere un caffè, mi giro e vedo il direttore del torneo, il ‘nostro’ Davide Lantos.
Davide ed io ci siamo conosciuti a Gleneagles nel 2019, durante quella memorabile edizione della Solheim Cup vinta grazie a quell’ultimo putt di Suzann Pettersen.
Sono curiosa di come ha preparato il campo questa volta.
“Il campo è lungo ed impegnativo, d’altronde qui ci sono le migliori golfiste al mondo. Le buche sono un po’ diverse da come era impostato il percorso. Ad esempio l’attuale buca 1 è totalmente nuova, posso dire di averla inventata io: si basa sulla vecchia buca 4, ma con teebox di partenza in posizioni nuove. Ora è molto più spettacolare. La direzione di Finca Cortesìn ha approvato le modifiche, che quindi resteranno anche finita la Solheim Cup. Abbiamo settato la velocità dei green a 11 ft. Stiamo valutando se portarla a 10 ½ ft. Il lavoro qui è stato lungo e impegnativo. È bellissimo poter iniziare a vedere il percorso animarsi con l’arrivo del pubblico”.
Lascio andare Lantos al suo lavoro, e mi dirigo al driving range.
Ci sono Danielle Kang e Andrea Lee. Noto la sacca di Danielle Kang: ha un’attrezzatura nuovissima Ping. Mi stupisco due volte: una perché mi ricordavo che usava un’attrezzatura Titleist, e due perché i ferri sono insolitamente intonsi.
Il mistero si svela presto: Danielle Kang sta raccontando al caddie di Andrea Lee che tutta la sua attrezzatura è stata smarrita durante il viaggio aereo. La Ping, presente a Finca Cortesìn con uno stand per il fitting, le ha preparato un set provvisorio che sta provando. Ride mostrando le scarpe: sono quelle della capitana Stacy Lewis, perché le sue erano dentro la sacca smarrita.
Continuo ad esplorare il percorso. Vedo la spettacolare buca 15: richiede un lunghissimo primo colpo e poi un dogleg a sinistra. Oppure la buca 8, con una fortissima pendenza destra/sinistra in zona green, se sbagli l’approccio la pallina è praticamente persa.
Vedo sopraggiungere una piccola folla: Anna Nordqvist, Leona Maguire, Caroline Hedwall e Madelene Sagstrom. Dietro di loro Emily Pedersen, Carlota Ciganda, e le due rokies Linn Grant e Maja Stark, tutte sotto il controllo di Capitan Pettersen. Sono proprio Grant e Stark a mettere a segno due approcci meravigliosi in asta, sotto i miei occhi. Una tifosa che segue sventola la bandiera svedese.
Nel pomeriggio conferenza stampa di Ally Ewing, Lexi Thompson e Danielle Kang del Team USA, seguite da Leona Maguire e Celine Boutier del Team EU.
Danielle Kang racconta della sua sacca smarrita, di come tutta la squadra l’abbia aiutata, aggiungendo che fortunatamente il suo putter viaggia separatamente e quindi almeno quello è arrivato.
Lexi Thompson dimostra di essere ancora la golfista preferita dagli americani, almeno a giudicare dal numero di domande che i giornalisti d’oltreoceano le hanno riservato, alle quali ha risposto con patriottismo stars and stripes.
Ally Ewing ha evidenziato il grande lavoro di squadra, necessario per affrontare un percorso così impegnativo.
Da parte del Team Europe, Leona Maguire ha raccontato della forza del gruppo, e della loro voglia di vincere, tutte pronte a dare il meglio. Osserva come la buca 1 (quella modificata da Davide Lantos n.d.r.) rappresenta un inizio da batticuore, inoltre i green complicati e veloci rendono la sfida ancora più difficile.
Céline Boutier infine dichiara che la sfida sarà sia fisica che mentale.
Sarà possibile vedere la Solheim Cup commentata da Alessandro Bellicini, Isabella Calogero e Nicola Pomponi su Discovery Plus/Eurosport venerdì 22 settembre (8.00 – 19.00), sabato 23 settembre (8.00 – 19.00) e domenica 24 settembre (10.00 – 18.00).