Top Five in Egitto: buona la prima!

Top Five in Egitto nella prima gara stagionale dell’Alps Tour.

Buona la prima! 

Nonostante l’ottimo risultato, è stata una settimana piuttosto faticosa.

Arrivavo da un paio di settimane difficili durante le quali il gioco non voleva proprio funzionare.

Una volta arrivato in Egitto quindi, ho dovuto fare gli “straordinari”. 

La prova campo è stata alquanto disastrosa: tiravo il drive da tutte le parti e controllavo a fatica il volo di palla con i ferri.

Mi sono subito trovato davanti ad un bivio:

Accetto il mio  pessimo stato di forma oppure mi rimbocco le maniche e provo ad aggiustarmi?

Nonostante nei miei anni da pro io abbia compreso che la ricerca delle sensazioni dell’ultimo minuto non portano mai a nulla di buono, ho deciso ugualmente la seconda opzione perchè:

 

  1. diversamente dalle passate stagioni ho in mente un’idea tecnica molto chiara.
  2. svariate volte durante l’inverno mi ero trovato in situazioni analoghe di “panico” e sono sempre stato in grado di uscirne.

Avevo poco tempo a disposizione sia per trovare una sensazione che potesse funzionare sia per poterla testare in campo.

Il pomeriggio del primo giorno di prova campo l’ho passato chiuso in campo pratica senza alcuno passo in avanti, anzi, mi sentivo peggio di prima.

Il mattino successivo la minestra era sempre la stessa.

Normalmente noi Italiani facciamo sempre una sfida il giorno prima della gara, ma il gioco era pessimo al punto che mi sono ritirato dalla partita e sono rimasto a praticare in campo.

La svolta è stata quella: la pratica in campo.

Mi sono messo a sperimentare qualche colpo senza particolari passi in avanti fino a quando, preso un po’ dalla disperazione, ho deciso di cambiare il volo di palla passando dal fade al draw.

Ho sentito immediatamente un “click”, mi sono illuminato.

Una volta compreso che effettivamente il “feeling” fosse corretto, mi sono diretto in campo pratica dove ho passato all’incirca due ore a consolidare la sensazione.

Al termine della pratica, non contento, sono tornato in campo a giocare altre cinque buche.

Io ed il mio maestro Giovanni Dassù chiamiamo queste buche post pratica e pre gara come le “buche della vittoria” perchè mi fanno entrare in modalità gara.

Non ho vinto, però ci sono andato vicino! 

E’ curioso come questo sport possa cambiare così rapidamente. E’ e sempre rimarrà un mistero.

Il vincitore è stato invece il mio caro amico, nonché compagno di stanza Stefano Mazzoli che si è guadagnato la sua terza vittoria sul circuito.

Lo chiameremo il faraone d’Egitto perché questa è stata la sua seconda vittoria in terra Egiziana.

Una cosa è certa, abbiamo sicuramente vinto la classifica delle camere; -24 in due è una somma interessante.

Mi piace pensare che settimana prossima io e Stefano ci ritroveremo a competere per la vittoria, però questa volta voglio vincere io! 

La prima gara in Egitto la reputo un grande successo poiché  questa Top Five ha dato prova di un ottimo allenamento invernale.

Sicuramente ho commesso qualche errore di troppo, soprattutto sui green, però è proprio dalle scivolate che si costruisce qualcosa di grande.

Non vedo l’ora di iniziare la prossima gara domenica e dare tutto per riscattarmi!

 


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