Una bella storia di golf arriva dalla Toscana

C’è qualcosa di nuovo, ma al contempo anche di antico, che si muove in quel della Toscana golfistica, laddove dal 2008 la Fondazione Sergio e Stella Montelatici è impegnata nel plasmare e sostenere il futuro degli “swingatori” più giovani della Regione. E se fino a ieri questa stessa Fondazione ha rivolto il suo sguardo (e il suo aiuto) verso i talenti già emergenti della zona, come Lorenzo Gagli, Roberta Liti o Martina Flori, da quest’anno il target è decisamente cambiato:

“La nostra mission – spiega Federica Dassù, già proette del Tour femminile europeo e oggi Managing Director della Fondazione Montelatici- è non solo sostenere i giovani talenti toscani, ma anche riuscire in qualche modo a modificare l’atteggiamento di diffidenza che in genere il pubblico non praticante ha del golf. Con questo duplice scopo abbiamo rivolto la nostra attenzione ai bambini tra i 5 e i 10 anni di età che sono lontani dal mondo del nostro sport e abbiamo fatto in modo di avvicinarli alla pratica sportiva”.

Quattro circoli della Regione sono stati individuati per primi dalla Fondazione per la loro collocazione geografica e si sono alleati in questo progetto di “svecchiamento”: l’Ugolino, Quarrata, Valdichiana e Tirrenia.

“Questi club -spiega Emma Tartaglia, responsabile della comunicazione e del marketing della Fondazione Montelatici- a partire dall’inizio di aprile fino alla chiusura delle scuole, apriranno con cadenza settimanale i loro cancelli per un totale di dieci giornate di lezioni gratuite destinate ai bimbi delle elementari della zona circostante”.

Il “reclutamento” delle giovani leve interessate al golf è avvenuto tramite la stampa locale, i social e i distretti scolastici, che hanno divulgato la possibilità di avvicinarsi al mondo del green presso i propri enti zonali: al termine del tam tam mediatico, oltre sessanta bambini di varie scuole elementari hanno potuto aderire al programma gratuito di avviamento al golf. Ma non solo: oltre a loro, anche i genitori stanno già usufruendo di open day dedicati, durante i quali si sono già potuti rendere conto in prima persona di come l’idea che avevano del golf (“è uno sport caro e per anziani”) fosse totalmente errata.

Nel mentre la Fondazione Montelatici guarda avanti e, se è prossima a decidere di replicare quest’operazione a partire da settembre, ha anche già disposto che i bambini che risulteranno “i più volenterosi” in ognuno dei club finora coinvolti riceveranno alla fine delle dieci lezioni una borsa di studio che consisterà in una quota associativa per il 2025 all’interno del sodalizio che li ha ospitati.

Ora: i saggi dicono che se non si persevera, non si è creatori e quindi la creazione sarebbe prima di tutto un atto di volontà. In questo senso, è bello constatare come l’impegno e la passione della Fondazione sia riuscita negli anni dapprima a creare i presupposti per la carriera di giovani professionisti toscani, e ora stia invece plasmando giovani golfisti del futuro. E chissà che da questi sforzi di volontà non nasca davvero un campione novello.

 

 

 

 


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