Vincent Helly: La magia di una madre e del golf contro l’autismo

Non si può parlare di Vincent Helly senza nominare la madre Michèle.

Vincent aveva tre anni quando i medici gli diagnosticarono un autismo profondo. ‘Non  parlerà mai, non andrà mai a scuola, l’unica prospettiva è ricoverarlo in una clinica psichiatrica per tutta la vita’.

Michèle non si arrese. Con la caparbietà che solo l’amore di una madre può dare, si improvvisò lei stessa insegnante.

“Sarà autistico per tutta la vita, non è un problema, può imparare a vivere nel nostro mondo anche se è difficile per lui. – dice Michèle – Ma questo sarà possibile solo con l’aiuto degli altri. E lo sport è un fantastico mezzo per renderlo possibile. Se dovessi inviare un messaggio ai genitori che hanno un bambino autistico, direi di non mollare mai, perché possono fare progressi e Vincent è l’esempio migliore”.

Vincent Helly ha recentemente vinto il Trofeo Handigolf di Pas de Calais (Francia) disputato al Golf Resort AA di Saint Omer, bissando  la vittoria dello scorso anno.

Vincere a Saint Omer ha un significato particolare per Vincent: infatti è proprio lì che ha iniziato a giocare a golf una decina di anni fa.

A dire la verità, Vincent Helly scoprì il golf grazie al videogioco Wii Sports.

Visto l’entusiasmo di Vincent, Michèle cercò un circolo dove portarlo a provare il golf dal vero. Il Golf di Saint Omer ha al suo interno una scuola di handigolf, grazie alla quale Vincent ha mosso i suoi primi passi golfistici.

Ora il club di casa di Vincent  è il Golf Moliets, che si trova nel sud-ovest della Francia tra Bordeaux e Biarritz. Si allena cinque giorni alla settimana, e fa parte della squadra maschile.

Dice: “Vorrei essere diventare un giocatore ‘scratch’ e giocare nei tornei dei pro, vorrei anche diventare un insegnante di golf che aiuta i giocatori e le persone autistiche come me”.

Vincent è stato uno degli otto giocatori EDGA che si sono qualificati attraverso il World Ranking for Golfers with Disability (WR4GD) per giocare in due eventi dell’European Tour 2021:  all’Hero Open al Fairmont St Andrews e al Cazoo Classic al London Golf Club.

Michèle conclude: “Per Vincent, lo sport e il golf in particolare sono una vera terapia… Quindi voglio dire, se una persona con autismo ha una passione – bene! – questa persona può fare progressi,  la chiave è non mollare mai”.

Vincent ora ha 25 anni, parla, è andato a scuola, ha un diploma di ragioniere e naturalmente ha un bel futuro di golfista davanti a sé. Se ripensiamo alla diagnosi che fecero i medici quando era bambino, Michèle ed il golf hanno fatto una bellissima magia.

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