Watergate in 3D al Celtic Manor

Watergate in 3D al Celtic Manor

Io la “mia” Ryder l’avevo già vinta nel 2010, quando la commentai per la prima volta in compagnia di Alessandra Caramico.

Ora Lei non è più con noi, ma fu la mia guida in quella bellissima esperienza che diventò anche un primato televisivo. Fu infatti la prima trasmissione 3D in Italia.

Eravamo nella Speaker 11 di Sky muniti (a tratti) di occhialini per la visione tridimensionale, ma soprattutto orgogliosi di dare la voce ad immagini mai viste prima sul nostro territorio.

Una tecnologia che regalava immagini straordinarie.

Pensate solo alle pendenze dei green nelle inquadrature dal basso…

La profondità della visione.

E le grafiche che letteralmente sembravano “uscire” dallo schermo.

Aveva però alcune criticità nel golf: l’hardware utilizzato (telecamere completamente diverse, cavi, banchi regia etc.) doveva essere tutto esclusivamente dedicato al tridimensionale.

I cavi video erano doppi (immaginatene la lunghezza) e questo significava un aumento esponenziale dei tempi di preparazione, oltre alle immagini che dopo diverse ore potevano anche infastidire lo spettatore.

Una produzione che quindi non poteva essere estesa a tutto il percorso per ovvi motivi.

Il commento era quindi limitato alle prime tre buche e alle ultime 5 per cercare di dare agli spettatori la maggior parte dell’azione, soprattutto nelle fasi finali.

Una Ryder Cup che ricordo con immenso piacere.

Mario Camicia era il “faro”di tutti noi, ed il divertimento e la gioia di far parte di quel team facevano il resto.

A completare il quadro la presenza di entrambi i fratelli Molinari, acclamati da cori da stadio che ci rendevano orgogliosi di essere finalmente una nazione più considerata nel golf mondiale.

E poi la sfida.

Iniziò subito con l’imprevisto: una pioggia torrenziale che  allungò la manifestazione per la prima e unica volta nella storia alla giornata del lunedì.

Poi il fatto che accadde al Team USA.

Le tute da pioggia non solo non erano fra le più “belle” finora utilizzate, ma non funzionavano neanche!!

Si erano completamente inzuppate di acqua.

La pioggia era tanta, talmente tanta da costringere subito ad una sospensione del gioco facendo intendere subito che si sarebbe potuto verificare il posticipo al lunedì.

Durante la sospensione il capitano Corey Pavin ordinò ad un suo assistente di procurare a tutta la squadra nuovi indumenti da pioggia presso la tenda del merchandising.

“Siamo rimasti delusi e abbiamo appena risolto”, disse Pavin. “Non si stavano comportando come avremmo voluto, quindi siamo usciti e abbiamo comprato altri impermeabili”.

La versione Ryder del Watergate americano era in pieno svolgimento.

Appena il giorno prima il capitano si era dimenticato di citare nella cerimonia di presentazione uno dei suoi giocatori ( Stewart Cink n.d.a.)

McIlroy intanto rincarava la dose scrivendo su un Tweet :”Posso solo dire che i nostri impermeabili stanno andando molto bene!”

Tanta acqua, risate e tanto bel gioco in quella edizione vinta di lunedì dall’Europa di Colin Montgomerie per 14 e mezzo a 13 e mezzo con tanti Italiani a tifare con gli occhialini 3D sul naso!

Una tecnologia che ebbe durata breve, ma lasciò comunque il segno.

Quest’anno la possibilità di viverla di persona.

Per capire qualcosa in più lo potete fare cliccando qui.

 


Related Posts
Total
0
Share