Esiste un’irresistibile bellezza nel desiderio di voler conoscere. Certo. Ma tra i golfisti della domenica, il problema è che quei pochi che ambiscono a saperne di più, generalmente vanno alla caccia dei segreti tecnici dello swing, o, peggio, di quello che in gergo viene definito il “magic move”, il trucchetto che se funziona magari per Matsuyama, allora funziona certamente per tutti.
La verità, purtroppo, è che non esiste alcun magic move: esiste solo il lavoro in allenamento, e per di più il lavoro fatto bene.
Per questo motivo (e per mille altri che non sto a elencare) credo che, per chi ha il desiderio di saperne di più circa il proprio golf, sia assai utile indugiare nella lettura di un libro appena uscito sul mercato: il titolo è “The Four Foundations of Golf” e l’autore è un certo Jon Sherman. Inutile dirvi che negli USA è già un assoluto best seller tra i neurogolfisti.
Il motivo? Semplice: non è un volume scritto da un coach, cioè, per intenderci, non è un volume di quelli super tecnici.
Assolutamente no. Piuttosto è un libro scritto da uno di noi: da uno che, pur lavorando tutta la settimana, aveva il desiderio di mettere a frutto le poche ore che nel weekend riusciva a dedicare alla pratica del golf, cercando di massimizzare i risultati. E la ricetta di come sia riuscito nel suo intento (abbassare l’handicap, divertirsi, qualificarsi per gare nazionali, essere meno ossessionato in campo ecc. ecc.) è tutta in queste righe.
In definitiva, The Four Foundations of Golf è tutto tranne che un libro sullo swing: “Negli anni –si legge nella prefazione- mi sono accorto che i golfisti tendono a provare ogni tipo di consiglio tecnico per poi suggerirlo ai propri amici. Così facendo, però, finiscono in un circolo vizioso in cui esistono solo continui cambiamenti di swing ma nessun risultato positivo”.
Vi ci riconoscete? Allora questo libro è per voi. Sono 400 pagine che vi raccontano fondamentalmente due cose: uno, come trovare IL metodo migliore di allenamento cucito su misura per voi, permettendo così a voi stessi di divenire il vostro miglior coach, e, due, come migliorare il vostro swing, senza mai pensare allo swing.
Da leggere.