Golf e atteggiamento mentale. Parlo con Dave Alred.

Proseguono gli appuntamenti per darti qualche spunto concreto da portare in campo, e questa volta i consigli vengono da una chiacchierata di golf e atteggiamento mentale. Parlo con Dave Alred, Performance Coach di Molinari.

Un po’ di storia, per presentarti questo personaggio che, data la sua fama, sulle prime mi ha messo un po’ in soggezione.

Lo conosco nel marzo 2019, ad una giornata di formazione organizzata da BOLD.

Arrivo con mezz’ora di anticipo, emozionata e allo stesso tempo un po’ intimidita, essendo io l’unica non professionista PGA.

Lo vedo al tavolo del bar, intento a compilare la sua agenda giornaliera, pratica molto utile e ancora poco in uso tra le giovani promesse del golf, con una tazza di tè….molto British.

Mi avvicino e con un inglese alquanto incerto, gli chiedo se ha senso per me, che non sono insegnante di golf, partecipare alla giornata di formazione. 

La sua risposta, il tono della sua voce, il sorriso e la disponibilità, tutti elementi fondamentali per creare una relazione, mi mettono immediatamente a mio agio.

Inizia così un’amicizia speciale, tra email e qualche chat notturna, dal momento che raramente si trova in un Paese con il fuso orario GMT.

Dave Alred ed io in BOLD (marzo 2019)

Dave Alred ha tradotto nel “mantra”  No Limits il suo concetto di Coaching: non esistono limiti al tuo potenziale e a ciò che puoi diventare.

Qualche giorno fa gli ho chiesto di regalarmi mezz’ora del suo preziosissimo tempo, per parlare con lui di alcuni dei temi più ricorrenti tra i golfisti: gestione dell’errore e responsabilità, allenamento al focus mentale e ansia da ultima giornata di gara.

La responsabilità è ciò che consente di avere il controllo del gioco (o almeno di provarci).

Una delle prime cose che impari in un percorso di coaching, è l’importanza di assumerti la responsabilità di ciò che è sotto il tuo  controllo e, allo stesso tempo, evitare di sprecare energie mentali portando l’attenzione su ciò che non puoi controllare.

La mente non può non andare all’ultimo giro di Molinari a The Masters 2019, quando in testa dopo le prime 9 buche, si è trovato nelle seconde 9 a commettere un errore fatale che gli è costato il torneo (e credo qualche mal di testa…).

Gli chiedo qualche consiglio sulla gestione dell’errore in campo.

Prima di tutto devi essere consapevole di cosa è successo, mi dice, così da evitare di ripetere il medesimo errore. Poi smetti di pensarci. Più facile a dirsi che a farsi, dirai.

Allenamento mentale significa anche allenare la capacità di determinare i propri pensieri, di resettare la mente nel momento opportuno.

Per allenare questa abilità, evita di assegnare ad ogni tuo colpo una valutazione, un giudizio, cercando invece di essere oggettivo; questo significa che un colpo è a destra del green, 10 metri dalla bandiera, o un putt è corto 5 piedi dalla buca, senza aggiungere altro. Impara l’abilità di togliere.

Less is more

Capirai di star apprendendo questa abilità perché ti accorgerai di giocare il colpo successivo con l’intenzione di raggiungere l’obiettivo, e non di non commettere un errore.

Per praticare il focus mentale, Dave mi spiega come sia fondamentale dirigere l’attenzione verso obiettivi piccoli e specifici.

Bella sfida quella di imparare a giocare verso un target il più piccolo possibile. Sul piano tecnico, si parla di occhi della mente, di imparare a mantenere un’immagine del target nella propria mente, lasciando che tutto il proprio essere, colpendo la palla, vada verso questo target.

Ci vuole tempo per sviluppare queste abilità, ma sono quelle che porteranno il tuo gioco ad un livello superiore.

Impara lo swing e poi inizia il gioco mentale.

Per iniziare a praticare questo tipo di focus, ti consiglio di chiederti, ad ogni colpo: qual’è il punto ideale dove devo mandare la palla?

Lascia che il tuo sguardo vaghi sull’erba verde di un fairway o di un green, finché qualcosa attirerà la tua attenzione. Quello è il punto preciso dove indirizzerai il tuo colpo.

Sembra che il tempo sia rallentato e io non riesco a smettere di fare domande. Chiedo ancora un ultimo suggerimento, da tenere sempre nella mia “cassetta degli attrezzi”.

Come fare la sera prima di una gara, quando magari il giocatore sta conducendo un torneo, e tra ansia da prestazione, aspettativa, paura di perdere o di vincere, diventa impossibile spegnere la luce e la mente, e mettersi a dormire?

Prendi un foglio, scrivi “Cosa voglio fare domani?” e lascia scorrere la penna fino a che ti sentirai di aver terminato. Appoggialo sul comodino, con la certezza che la mattina seguente sarà lì per te per essere letto; in questo modo avrai preso un impegno con te stesso e, rileggendolo, sari certo di non dimenticare nulla.

Il suo tempo sta terminando, resta giusto un attimo per i saluti e per sapere quando tornerà in Europa. Ah, si non ti avevo detto che è in Australia, dove sta arrivando l’autunno e non vede l’ora di poter tornare in Gran Bretagna.

Magari andremo a fare 18 buche insieme, per apprendere ancora molto altro sull’importanza dell’atteggiamento mentale in campo.

E allora ti racconterò ancora una volta di una chiacchierata di golf e atteggiamento mentale, questa volta in campo con Dave Alred.


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