Inner Game® e consapevolezza di sé

Inner Game® e consapevolezza di sé. Il Gioco Interiore è la sfida che si gioca tra le tue orecchie, dove sono presenti due avversari: il Self 1, che è la parte di te dove nascono paura, giudizio, aspettativa, e ogni altro atteggiamento o sentimento negativo, e il Self 2, il vero “TE”, quello composto da un sistema scheletrico, cardiocircolatorio, linfatico, muscolare, nervoso, respiratorio, che agisce perfettamente in stretta connessione con la mente, il pensiero, il subconscio.

Insomma, in altre parole il tuo Self 2 è un computer sofisticatissimo, il più completo esistente al mondo, impossibile da copiare o da riprodurre.

La cattiva notizia è che anche questo super computer può essere “hackerato”; la buona notizia è che tu sei l’unico ad essere in possesso dell’antivirus. Puoi ritrovare qui gli spunti sulla gestione delle interferenze interne.

Oggi vorrei concentrare l’attenzione sulla consapevolezza, ed in particolare sulle tecniche di Inner Game® utilizzate per farti “ascoltare” il tuo corpo. 

Termine usato ed abusato, a ben vedere ha un significato molto “profondo”; infatti, puoi essere parzialmente consapevole, o profondamente consapevole, intendendo in questo caso l’individuazione di uno stato interno, come  ad esempio una sensazione viscerale, o la percezione sensoriale di eventi esterni.

Se ti guardi allo specchio mentre esegui un movimento, sarai certamente in grado di capire come ti stai muovendo, o dove è rivolta la faccia del bastone all’apice del backswing (e qui chiamo in mio aiuto Nicola!). Più difficile è avere la stessa comprensione senza il feedback visivo.

Riuscire a mettere l’attenzione sulle parti del proprio corpo interessate nell’esecuzione di un determinato movimento richiede una pratica costante, unita ad un’elevata attenzione alle sensazioni del corpo. 

Ti sarà capitato di notare che molti golfisti professionisti stanno iniziando a praticare il putt ad occhi chiusi. Uno per tutti Garcia che già da tempo, e così anche la scorsa settimana, esegue il putt ad occhi chiusi.

Si tratta del modo migliore per imparare a conoscere il proprio corpo, per avere una percezione dei movimenti a livello talmente profondo da non aver bisogno di guardare.

E cosa centra questo con l’Inner Game®? Il concetto alla base del Gioco Interiore sta proprio nel fatto che, nel momento in cui riesci ad eliminare le interferenze interne del Self 1, il tuo corpo e la tua mente faranno ciò che è meglio per te in quel determinato momento.

Puoi provare a praticare qualche putt ad occhi chiusi, cercando di capire dove stai mandando la palla rispetto all’obiettivo. E’ corta? E’ lunga? Di quanto?

Non si tratta di indovinare, ma di mettere la propria attenzione sulle sensazioni del corpo. Che cosa ti ha fatto capire che è andata lunga? Hai fatto un movimento più ampio? Dove l’hai sentito? In quale parte del corpo?

Sperimentare la consapevolezza è un’esperienza che può farti uscire dalla comfort zone e sulle prime ti può mettere in difficoltà. Ma come sai, la crescita avviene solo nella ugly zone.

Awareness is the greatest agent for change – Eckhart Tolle


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