Le domande potenti del golf.

Le domande potenti del golf. Quello che pensi è ciò che influenza la tua vita. Certo, le credenze influenzano le tue decisioni, le tue azioni, la direzione della tua vita e quindi il tuo destino. Ma tutte queste influenze sono il prodotto dell’atto di pensare, di come il tuo cervello ha valutato e dato un senso a tutta la tua vita. Quindi il nocciolo della questione di come crei la tua realtà quotidiana sta nel rispondere alla domanda

“Come pensi?”

Non sono quindi i fatti che determinano la tua vita, ma il modo in cui interpreti e valuti le tue esperienze. Il senso che attribuisci a ogni fatto, determinerà le decisioni che prenderai, le azioni che farai e quindi il tuo destino.

Per valutare, devi farti delle domande. Seguimi. Se stai giocando una buca particolarmente complicata, in partenza ti troverai a fare delle valutazioni.

Ti chiederai se sia meglio giocarla in draw o in fade, ti chiederai quale risultato ti sia più utile per poter giocare un buon secondo colpo, valuterai la presenza di vento, piuttosto che di altre condizioni presenti sul percorso. Stai pensando. 

Pensare altro non è se non il processo di porsi domande e trovare le risposte – Tony Robbins

Il fatto che tu condivida o meno questo pensiero, ti porta comunque a fare una valutazione e a considerare quantomeno il problema. 

I migliori maestri dell’arte di domandare sono i bambini. Chiedono continuamente il significato, il perché delle cose, delle nostre risposte o dei nostri comportamenti. Lo fanno, principalmente, per creare neuroassociazioni che gli saranno utili nel futuro. 

Quando domandi, metti in moto una serie di processi mentali che ti portano a valutare tutte le risposte alternative.

A questo punto ti chiederai come utilizzarle in campo da golf. Inizia a pensare a quali domande efficaci puoi porti la prossima volta che andrai in campo.

Per essere potente una domanda deve coinvolgerti, deve portarti a pensare a risposte utili, che ti avvicinino ad ottenere il risultato sperato.

Quindi in un momento di difficoltà, invece che domandarti inutilmente “Ma perché capita sempre a me?”, potrebbe esserti utile domandarti come puoi uscire dal pasticcio. Allo stesso modo, quando ti accorgi che il tuo pensiero sta andando solo sul risultato, puoi iniziare con il chiederti quali sono le azioni che devi fare per raggiungerlo.

Impara a sfruttare il tuo cervello per produrre pensieri che ti siano utili. Scava nei ricordi di altre situazioni simili che hai vissuto, o che anche solo hai visto dall’esterno e valuta la risposta migliore.  Per un approfondimento sulla gestione del tuo pensiero ti lascio il link al mio articolo “Pensare a caldo e a freddo“.

La cosa importante è non smettere di porsi domande. La curiosità ha le sue buone ragioni di esistere. Non si può che restare sgomenti, quando si contemplano i misteri dell’eternità, della vita, della meravigliosa struttura della realtà. E’ sufficiente cercare solo di capire un po’ di questo mistero ogni giorno. Mai perdere il gusto di una sacra curiosità – Albert Einstein 


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