Che succede ai giocatori “in testa” al Masters?

Che succede ai giocatori “in testa” al Masters?

Sembra quasi impossibile riuscire a mantenere la mente focalizzata sul gioco, su ogni singolo colpo, senza lasciare che la mente divaghi tra giudizi, aspettative e ricordi legati ad un passato più o meno remoto.

Pare che nessun giocatore sia esente da questi momenti; solo per citare alcuni tra i più recenti ed eclatanti:

Jordan Spieth – Masters 2016 – in testa al torneo, con 5 colpi di vantaggio e 9 buche da giocare, chiude il par 3 della 12 con 7 colpi, quadruplo bogey e termina il torneo in seconda posizione;

Francesco Molinari – Masters 2019 – inizia il 4 giro in prima posizione, con 2 colpi di vantaggio su Tiger Woods e Dustin Johnson e, con un doppio bogey alla 12 e uno alla 15, finisce al 5 posto;

Tiger Woods – Masters 2020 – 3 colpi finiti in acqua che lo hanno portato a concludere il par 3 della 12 in ben 10 colpi (sarebbe interessante chiedergli quand’è stata l’ultima volta che ha giocato una buca in 10 colpi…) per poi ritrovare il focus e segnare nelle restanti 6 buche 5 birdie, di cui 4 consecutivi. 

Rapportato a noi “terrestri”, è quello che succede nella tua testa quando ti trovi in green con il secondo ad un par 5 e invece di rimanere  concentrato sul gioco, la tua testa inizia ad andare avanti e in un attimo ti trovi ad immaginarti un eagle o male che vada il birdie… poi chiudi la buca con un bogey.

Cosa succede nella tua testa in quel momento? Sei consapevole delle emozioni che provi e riesci a chiamarle con il loro nome?

Ma soprattutto, sei in grado di mettere un punto e iniziare un nuovo capitolo del tuo “libro” ad ogni buca, o resti condizionato da ciò che è successo nel passato?

Mantenere l’attenzione su quello che stai facendo, guardando i risultati in modo oggettivo, senza giudizio, ti può salvare in quei momenti in cui ti accorgi che la mente sta divagando e che tra aspettative, errori e giudizi spesso troppo duri sul tuo gioco, sulla tua persona, e sull’intero universo di cui sei parte, ti portano a dare il peggio di te. 

Nessun colpo di golf che tu abbia mai giocato ha alcun significato se non il significato che tu assegni ad esso” – Karl Morris.

Un buon metodo per riuscire a tornare nel presente, dopo aver fatto 3 respiri profondi ad occhi chiusi, espirando lentamente e profondamente per calmare la mente e rilassare i muscoli, è quello di impegnare la mente in qualcosa di neutro. 

Mi spiego, mentre fai lo swing, per annullare tutti pensieri e le richieste della tua mente, trova un tuo “mantra” da ripetere; questo, oltre a tenere impegnata la tua mente, avrà anche la capacità di riportarti ad un ritmo fluido nello swing.


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