The Open, tra successo e affermazioni. Era il 2018 quando Chicco Molinari vinse uno dei Major più ambiti da tutti i golfisti, The Open. Da quel momento si iniziò a parlare sempre più spesso dell’importanza dell’aspetto mentale nel golf.
Nelle interviste che seguirono la sua vittoria, Francesco raccontò un po’ di quello che era l’allenamento mentale a cui si stava sottoponendo con uno dei top performance coach del mondo sportivo, Dave Alred, Phd, Membro della Coaching Hall of Fame e della ECB Elite Coaching Fellowship, e, dulcis in fundo, insignito dell’Ordine dell’Impero Britannico, una delle più alte onorificenze britanniche. Ti lascio il link al mio articolo dove ho intervistato Dave.
Avendo avuto la fortuna di formarmi con lui e di conoscerlo personalmente, ti posso assicurare che gli allenamenti che preparava per Molinari erano tutt’altro che routine. Il suo metodo parte dal presupposto che per ottenere un miglioramento devi trovarti in difficoltà e uscire dalla tua zona di comfort.
Ma non è tutto qui. Il lavoro di un performance coach è a tutto tondo. Lavora sulle tue credenze limitanti, sui pattern da modificare, sulla fiducia, la responsabilità e la grinta.
Ricordo quando mi mostrò interi libricini scritti, dove annotava tutte le sensazioni, i colpi, le affermazioni, il tutto con grande meticolosità e pressione. Si, ad ogni gara Dave preparava per lui delle affermazioni per rinforzare la sua determinazione, e la sua fiducia.
Sicuramente anche oggi, a distanza di 4 anni, il lavoro fatto con Dave ha lasciato un grande segno non solo nel golf ma anche nella vita di Fran.
In questi mesi ti ho parlato tante volte di come si allenano i campioni, ti ho dato spunti su tutte le pratiche da mettere in campo per forgiare la tua mente e diventare sempre la tua versione migliore, giorno dopo giorno.
Oggi avrei voluto raccontarti come si stanno preparando i giocatori che parteciperanno a questo evento spettacolare e unico, ma non ho avuto l’occasione di parlare direttamente con nessuno di loro.
Prendo quindi spunto da Tiger Woods, che torna in campo dopo Augusta, e rilascia un’intervista nella quale parla della gratitudine di poter partecipare all’Open, con quello che ha oggi. Non c’è rammarico per non riuscire ad allenarsi in modo completo, come è stato per anni, ma accettazione della condizione attuale.
Questo atteggiamento di consapevolezza e accettazione è ciò che lo ha reso l’uomo che è oggi. Non sono i momenti facili, le vittorie, le gratificazioni a renderti un campione, ma le difficoltà, le cadute, le sconfitte. Sono questi gli eventi in cui il tuo carattere si forgia, stimolando in te la voglia di essere sempre migliore.
La cosa interessante è che non devi aspettare che ti accada qualcosa di grave per diventare un persona migliore, ma puoi iniziare già da oggi.
Come? Decidi che cosa vuoi cambiare, in cosa vuoi essere migliore, facendo il tuo meglio con quello che hai. Smetti di guardare a quello che ti manca. Può esserti utile rileggere l’articolo dedicato al kaizen, il metodo giapponese per il miglioramento continuo.
Per aiutarti a mantenere la tua decisione, ti consiglio di utilizzare le affermazioni, frasi con le quali ti predisponi ad un pensiero, e quindi alle azioni conseguenti.
Puoi creare la tua per iniziare a vederne la potenza, in base a ciò che vuoi ottenere. Ricorda che devono essere sempre formulate al presente, come se stessi già vivendo il momento. Quindi usa “Io sono…” o “Io mi merito…” e sottoponi la cosa ad una condizione, “tutto ciò si avvera solo se hai lavorato duramente, e tu hai lavorato davvero sodo”, in modo da aumentare la consapevolezza di ciò che hai fatto.
Sono pronto. Ho potere in abbondanza, la mia postura mi dà il controllo assoluto – Dave Alred