Vuoi essere il migliore del mondo? Ti perdi a sognare ad occhi aperti il giorno in cui vincerai il trofeo più importante del mondo, ma poi ti butti giù pensando che tanto non ce la farai mai? Quando guardi il tuo campione preferito il primo pensiero è che sia stato fortunato e che abbia un talento unico? (nel link l’articolo di @NicolaPomponi con il video di Jason Day – Never say Die)
Questo articolo è dedicato a te, che sei già sulla strada per diventare il numero 1, ma che non hai le idee chiare su come riuscirai ad arrivare proprio là.
Guardando la storia del tuo “eroe”, ti accorgi che ha iniziato a giocare a golf molto presto, è stato sostenuto da genitori e allenato dai migliori coach. Ovviamente avrà avuto dei compagni con cui si è allenato.
La differenza tra lui e i suoi compagni non è la fortuna e nemmeno il talento, ma la sua intelligenza, determinazione e voglia di lavorare.
Chiunque sia stato allenato dagli stessi maestri e abbia fatto lo stesso percorso, sarebbe potuto arrivare al suo posto, ma non ce l’ha fatta perché ha mollato. Non ha smesso di allenarsi o di giocare a golf, ha rinunciato ad essere il migliore del mondo perché il costo e la fatica erano eccessivi.
Il contesto in cui vivi, celebra le superstar, i numeri 1. In qualsiasi ambito, il primo prende 10 volte di più del numero 2, e 100 rispetto al numero 10.
Sono state studiate le motivazioni di questo effetto; da un lato, la legge di Pareto, nota anche come legge 80/20, ha dimostrato come l’80% dei risultati provenga dal 20% delle azioni fatte. Ad esempio l’80% della ricchezza è nelle mani del 20% della popolazione; ti metto il link se vuoi farti un’idea di come funziona, e ti assicuro che funziona.
Ma il secondo motivo per cui a essere primi si hanno dei vantaggi enormi, è legato alla scarsità. Quando un bene è scarso, chiunque voglia aggiudicarselo è disposto a pagare un prezzo alto. E nel caso dello sport, la scarsità deriva dagli ostacoli che si debbono superare per arrivare alla vetta.
Pochi sono disposti a pagare un prezzo così alto, e molti si accontentano di vivere nella mediocrità.
Diventare quindi il migliore del mondo, significa non accontentarsi di essere uno dei tanti, ma continuare a battersi per essere il migliore nel proprio mondo. Si perché per ogni “mondo” c’è un numero 1. Puoi essere il migliore della tua scuola, il miglior golfista del circolo, e puoi andare oltre e essere il miglior golfista italiano, allargando il “tuo mondo” e continuando a migliorarti.
Sei tu a stabilire qual’è il “tuo mondo”.
Diverso invece il concetto di “migliore”. Qui non sei tu a decidere, ma il mercato. E allora se non sei disposto a fare il tuo meglio, se ti basta un allenamento soddisfacente, piuttosto che un voto sufficiente a scuola o all’università, difficilmente il tuo mondo ti vedrà come il migliore.
Ma fai attenzione, non devi essere il migliore in tutto, Non è fondamentale essere il migliore alle Olimpiadi di matematica se vuoi diventare un golfista eccezionale. Quindi lascia andare ciò che non è direttamente legato al tuo successo, e allo stesso tempo mettiti continuamente sotto pressione, uscendo dalla tua zona di comfort.
Intendo, non giocare a golf accontentandoti di fare ciò che hai sempre fatto; fai qualcosa di straordinario, mettiti alla prova, cadi, fallisci, perché se sta andando tutto bene, vuol dire che non stai facendo niente di più di ciò che già sai fare.
Di fronte al rischio di fallire, la reazione classica è la prudenza: fare un giro consueto, in modo che nessuno abbia nulla da dire, nessun triplo bogey, nessun rischio, una soluzione mediocre. È precisamente questo il motivo per cui i migliori del mondo finiscono con l’essere pochissimi: per diventare delle superstar, devi fare qualcosa di eccezionale.
La mediocrità è la soluzione dei perdenti. – Seth Godin
Se invece ti trovi in un vicolo cieco, dove lavori, lavori, ma non accade nulla, non ci sono né miglioramenti né peggioramenti, allora molla. Abbandona. Ti chiedo però prima di mollare di fare un esame di coscienza: stai veramente lavorando duro? Stai davvero facendo il tuo meglio?
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