Dal tee al faro: la magia del Club de Golf Alcanada a Maiorca

Alcanada è uno di quei campi che ti rimane addosso. Non solo per la vista sul faro o per l’erba curata alla perfezione, ma per quella sensazione che hai quando ti trovi su un percorso pensato davvero per far vivere il golf. L’ho giocato durante il mio golf trip a Maiorca, e posso dirti che è stata un’esperienza memorabile.

Il percorso si trova nella zona nord-est dell’isola, a pochi chilometri da Alcúdia, affacciato direttamente sul Mediterraneo. Progettato da Robert Trent Jones Jr., il campo si sviluppa in maniera naturale tra colline, pini marittimi, ulivi e scorci marini da cartolina. Ma non lasciarti ingannare dalla bellezza: il tracciato è tecnico, richiede scelte precise e cambia volto a seconda del vento.

Un percorso che cambia volto: salita e discesa verso il mare

La mia esperienza è iniziata sulle prime nove buche, che si sviluppano su un terreno collinare. Qui il campo sale e scende tra pendenze naturali, dogleg stretti e tee shot ciechi che ti obbligano a fidarti del colpo. La vegetazione intorno ti dà un senso di intimità, ma ogni tanto si apre e lascia intravedere il mare, preannunciando quello che arriverà più avanti.

Le seconde nove sono tutta un’altra storia. Il campo comincia a girare verso la costa e il protagonista diventa il faro di Alcanada, che spunta tra le buche come un punto di riferimento fisso. Il paesaggio si apre, il vento si fa più presente, e ogni buca inizia a dialogare con il Mediterraneo.

È proprio su queste buche che si scrivono pagine importanti del golf europeo: dal 2019, Alcanada è sede ufficiale della Grand Final del Challenge Tour, l’evento conclusivo della stagione. Qui si sfidano i migliori giocatori del circuito, in lotta per ottenere la promozione sul DP World Tour. È una tappa cruciale, in un contesto spettacolare e impegnativo: green veloci, posizione delle bandiere studiate al millimetro e la pressione di chi si gioca il futuro.

Tra tutte, ci sono alcune buche che mi sono rimaste davvero nel cuore:

Buca 3 – Un par 4 che sembra facile, ma non lo è

Un par 4 corto, che in apparenza non mette paura… ma basta poco per complicarsi la vita. Il tee shot è cieco e il fairway scende leggermente con bunker laterali pronti a punire i colpi troppo lunghi. Ho cercato di restare conservativo per lasciare un secondo colpo comodo, ma il green è ben difeso e con pendenze nascoste non perdona. È una di quelle buche in cui serve più testa che forza.

Buca 7 – Il par 5 da cartolina

Qui ho davvero rallentato per godermi il panorama. Dal tee, la vista sull’oceano e sul faro è mozzafiato. Il fairway scende dolcemente verso il green, stretto tra bunker e macchia mediterranea. Il colpo d’apertura va piazzato bene per evitare il bunker posto in mezzo al fairway, e il secondo — se decidi di attaccare — richiede coraggio. Lo scenario attorno è così coinvolgente che quasi ti dimentichi dello score.

Buca 11 – Strategia pura

Altro par 5, altra storia. Questa buca è lunga e insidiosa, con un fairway stretto che si snoda in pendenza. Ogni colpo dev’essere pensato: la posizione della palla sul terzo colpo incide tantissimo sull’entrata al green ben protetto da un bunker laterale. Il faro sullo sfondo è una costante incredibile sul gioco delle back-nine.

Buca 13 – La signature hole del Golf Alcanada

È la buca simbolo del percorso, quella che da sola vale tutto il viaggio. Un par 5 in discesa, con il faro di Alcanada perfettamente allineato davanti a te e una vista aperta sul blu del Mediterraneo che lascia senza fiato. Il tee shot è scenografico e tecnico allo stesso tempo: ho preso il driver e sono riuscito a piazzarmi al centro del fairway, superando il bunker piazzato proprio lì per farti pensare due volte.

Da quel punto in poi, ti godi una buca che incarna tutto il fascino di questo campo: linee pulite, natura protagonista e un green ben difeso che ti costringe a ragionare fino all’ultimo colpo. Se c’è un momento che mi porterò a casa di questa esperienza, è proprio questo tee shot.

Buca 17 – un par 3 da Open

Quasi alla fine del giro, Alcanada tira fuori un colpo da maestro. La 17 è un par 3 di 194 metri con il mare sulla sinistra e un green difeso da bunker ben piazzati. Il vento, come spesso qui, non perdona.

Ho scelto un ferro 5 basso e controllato, ma la palla è finita nel bunker sinistro. Con un buon recupero sono riuscito a salvare il par. Il colpo, il panorama e la tensione: una buca che vale da sola il viaggio.

Una giornata che ti resta dentro

Golf Alcanada è più di un campo: è un’esperienza sensoriale. Il vento che arriva dal mare, il profumo della vegetazione, il silenzio tra i tee shot… tutto contribuisce a rendere questo giro speciale. Il percorso è mantenuto in modo impeccabile, i green sono veri tappeti, e la varietà delle buche tiene alta la concentrazione per tutte le 18.

Maiorca è piena di campi belli, ma se ne devo scegliere uno da giocare ancora e ancora, è questo. Perché qui il golf si fonde con la natura, senza forzature. E ogni colpo, anche il più sbagliato, ha come sfondo un pezzetto di Mediterraneo.

Puoi vedere tutta la mia esperienza nel video Il campo da golf ⛳️ più famoso di Maiorca🇪🇸…con vista faro! Ecco a voi l’ALCANADA GOLF!🔥 sul mio canale YouTube The Travel Birdie e scoprire di più su thetravelbirdie.com.


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