Quando pensi all’Islanda ti vengono in mente i geyser, le cascate, le aurore boreali. Di certo non il golf. Eppure, proprio lì, tra le scogliere vulcaniche, il vento artico e le luci infinite dell’estate, si nasconde un’esperienza che ogni golfista dovrebbe vivere almeno una volta nella vita.
Giocare in Islanda è qualcosa di diverso. Non è la classica destinazione da golf trip, non ci sono decine di resort all inclusive o un clima mite tutto l’anno. Qui il golf è più essenziale, più autentico. Ti ritrovi a colpire un drive circondato da lava, mare e cielo, con il silenzio rotto solo dal vento e dal rumore del bastone. È un’esperienza che va oltre lo score.
Durante il mio viaggio in Islanda non potevo non mettere in programma una tappa golfistica. E la scelta è ricaduta su quello che è considerato il miglior campo del Paese secondo la classifica di Leading Courses: il Brautarholt Golf Club, a meno di mezz’ora da Reykjavík.
Il mio tee time? Alle 22:30
L’idea era chiara fin dall’inizio: volevo provare a giocare a mezzanotte. E in Islanda, d’estate, lo puoi davvero fare. Il sole non tramonta mai del tutto, resta basso sull’orizzonte, regalando una luce dorata e surreale per ore. Così ho prenotato il tee time per le 22:30 e ho iniziato il giro in un’atmosfera che non avevo mai vissuto su un campo da golf.
Brautarholt è un 12 buche costruito su un promontorio affacciato sull’oceano. I fairway seguono le curve della scogliera, ogni buca ha una vista diversa e potente. Ma più che il layout (che è comunque tecnico e molto vario), è la location a togliere il fiato. Non giochi solo contro il campo, giochi dentro un paesaggio.
Le buche che non dimenticherò
La buca 1 dà subito il tono dell’esperienza. Un par 5 un leggero dogleg a sinistra con partenza sopraelevata, vista sul mare e il green incastonato sulla scogliera. Il drive deve volare lungo e preciso, ma la vera sfida è poter arrivare con il secondo colpo, spesso condizionato dal vento.
La 2 è un par 3 che sembra dipinto. Si gioca in discesa, con il green che guarda l’oceano a destra e un vento che spinge dal mare. In quel momento erano quasi le 23, ma la luce sembrava quella di un tardo pomeriggio estivo in Italia. Una sensazione stranissima, ma bellissima. Ma che freddo!
Poi è arrivata la buca 5, quella che aspettavo da tutto il viaggio, la signature hole del campo. Un par 3 spettacolare di quasi 200m, dove devi volare tutta la spiaggia nera davanti. Vento contrario, il sole sull’orizzonte ed è arrivata lei… mezzanotte spaccata! Guardando l’orologio prima di tirare il drive (si proprio lui altrimenti non potevo arrivare in green) ho sorriso: avevo realizzato il mio sogno di giocare in Islanda a mezzanotte. E in un posto così, è un sogno che vale doppio.
Un campo da ricordare
Brautarholt oggi ha 12 buche, ma diventerà un 18 buche vero e proprio entro il 2025. E sinceramente non vedo l’ora di tornarci per scoprire il nuovo layout completo. Per ora posso dire che queste 12 sono bastate per lasciarmi qualcosa di unico.
Se sei un golfista viaggiatore, l’Islanda deve finire sulla tua lista. Non sarà il viaggio più comodo o il più economico, ma sarà sicuramente uno dei più memorabili.
Puoi vedere tutta la mia esperienza nel video “Golf a mezzanotte in Islanda” sul mio canale YouTube The Travel Birdie e scoprire di più su thetravelbirdie.com.