Golf Son Gual, il campo più esclusivo di Maiorca che ha conquistato anche Obama

Se parliamo di destinazioni golfistiche top in Europa, Maiorca ha sempre avuto un posto speciale. Ma se c’è un campo che incarna il concetto di lusso, esclusività e design tecnico, quello è Golf Son Gual. Situato a pochi chilometri da Palma, è considerato da molti – me compreso – il miglior campo dell’isola. E se vi state chiedendo quanto sia esclusivo… beh, vi basti sapere che anche Barack Obama ha fatto una partita qui.

Un campo curato nei minimi dettagli

Son Gual non è solo un campo da golf: è un’esperienza completa. Dall’arrivo alla clubhouse al primo tee, tutto è pensato per accoglierti in un ambiente raffinato, silenzioso, perfetto per chi ama il golf vero. L’architettura della club house è elegante, con terrazze panoramiche da cui si può ammirare l’intero percorso. E non è un caso se il campo è spesso teatro di eventi internazionali e tornei di alto livello.

Il design del percorso è firmato da Thomas Himmel, e si sviluppa su un terreno mosso, con continui saliscendi e green protetti da oltre 60 bunker strategicamente posizionati. Il risultato? Un campo che richiede concentrazione, visione di gioco e una buona gestione del rischio. Non è un tracciato per chi cerca fairway larghi e rilassanti: qui ogni buca ti chiede qualcosa.

Le buche che mi hanno colpito di più

Buca 1 – Si parte subito con un test vero
Appena sali sul tee box della buca 1, capisci che a Son Gual non si scherza. Il tee è rialzato e regala una bella vista sul fairway, che scende dolcemente verso un green ben protetto. Il drive va piazzato con precisione, perché sulla sinistra c’è un bunker pronto a raccogliere gli errori. Se l’approccio non è preciso, sei subito nei guai. È una partenza che mette in chiaro il tono del percorso: elegante sì, ma senza sconti.

Buca 5 – Corto non significa facile
Un par 3 che, sulla carta, sembra amichevole, ma poi lo giochi. Il green è circondato da pericoli: lago a sinistra, bunker a destra, e un colpo che deve volare preciso per atterrare morbido. Non hai molto margine, e quando c’è un po’ di vento (quasi sempre), la tensione sale. Una buca che ti ricorda come anche i colpi corti vadano rispettati.

Buca 8 – Da leggere con attenzione
Par 4 apparentemente semplice, ma basta poco per incasinarsi. Il fairway si restringe man mano che sali, con gli alberi che chiudono le linee di gioco. Serve un tee shot deciso ma controllato. L’approccio è forse la parte più delicata: il green è sopraelevato e se sbagli lato, sei fuori dal gioco. È una buca che ti mette alla prova più di quanto sembri.

Buca 15 – Una cartolina da giocare con precisione
Probabilmente una delle più scenografiche del percorso. È un par 3 dove la posizione del tee ti regala una vista ampia, con il palazzo storico di Son Gual che fa da sfondo. Il green è mosso, pieno di pendenze e ben difeso. Devi scegliere il ferroe giusto e fidarti del colpo. Una di quelle buche che ti ricordi anche dopo aver lasciato il campo.

Buca 18 – Il gran finale
Un par 5 da manuale. Dogleg a sinistra, con l’acqua che entra in gioco sul secondo colpo e bunker messi con criterio a proteggere ogni scelta aggressiva. Se sei in giornata, puoi provare ad attaccare il green in due. Ma sbagliare qui, a pochi metri dalla clubhouse, significa chiudere con amarezza. È una buca che ti costringe a pensare fino all’ultimo colpo e ti lascia con la voglia di rigiocarla.

Conclusione

Giocare a Son Gual è come entrare in un altro livello del golf. L’atmosfera esclusiva, la cura maniacale del percorso e la qualità tecnica delle buche lo rendono un must per ogni golfista in viaggio a Maiorca. È uno di quei posti che ti rimangono in mente, non solo per la bellezza, ma per la sfida che ti propone. E fidatevi, è una sfida che vale assolutamente la pena accettare.

Puoi vedere tutta la mia esperienza nel video Il campo che ha conquistato OBAMA! Son Gual Golf, il top di Maiorca 😮⛳🇪🇸  sul mio canale YouTube The Travel Birdie e scoprire di più su thetravelbirdie.com.


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