PeakUSA: la boutique che fa giocare (e studiare) i giovani in America

Il golf è un mondo che non finiremo mai di scoprire e che ci incanta ogni giorno: sappiamo da dove partiamo, ma dove arriveremo? Sentiamo sempre più spesso parlare sia di golf sia di speranze, di giovani talenti italiani in giro per il globo a inseguire il sogno di diventare grandi…anche grandi professionisti. Ma il golf non è solo professionismo “giocato”, anzi; per i più è un’esperienza, un’opportunità di studio, di crescita e di scoperta. Per capire meglio di cosa stiamo parlando ci mettiamo in contatto radar con Valeria Tandrini, giovane talento nostrano con alle spalle un interessante palmarès: sin da giovanissima vince campionati nazionali e internazionali, dal 2016 diventa insegnante della PGAI presso la RET School, la golf academy del golf Club Villa Condulmer, e fa anche parte del team di PeakUsa: la boutique che fa giocare (e studiare) i giovani in America.

Preparate i biglietti, si parte!

Valeria, un ottimo “CV” alle spalle e, poi, leggo in un articolo che avevi un sogno americano…

«Sì, il mio sogno era quello di studiare in un college americano e, lì, perfezionarmi tecnicamente nel golf, ma alla fine non sono partita. Lo ammetto, un po’ mi sono pentita di non esserci andata.»

Come mai?

«Quando ero dilettante, negli Stati Uniti si recava principalmente chi voleva diventare professionista: io non volevo diventarlo, desideravo un percorso più accademico. Solo poche mie amiche sono partite: la trafila per il visto, l’assicurazione, la scelta del college era (ed è) complessa nel sistema americano, i costi erano (e sono) elevati e al tempo non c’erano molte agenzie come la Peak che aiutavano con i documenti e le borse di studio…»

Il costo di un college americano può facilmente arrivare ai 50-60 mila dollari per i quattro anni di studi.

Come funziona il sistema delle borse di studio sportive negli USA?

«Ci sono tre associazioni principali che raggruppano tutti i college che offrono borse di studio sportive: NCAA, NAIA e la NJCAA.  All’interno delle associazioni poi ci sono delle “division”che si differenziano in base alla dimensione del dipartimento di atletica. Nella NCAA ci sono 3 divisioni, immagina una sorta di serie “A” “B” e “C” del calcio, mentre nella NJCAA sono due, ma solo per i maschi.

Ci sono poi tantissime peculiarità nei vari Stati e università. Ad esempio l’Oregon è un’eccellenza per quanto riguarda lo Sport Management e ciò dipende anche dal legame con la famosa Nike, che ha sede lì. Lo stesso Phil Knight, il fondatore dell’Azienda, ha lasciato importanti donazioni alla University of Oregon e alla californiana Stanford, le università in cui ha studiato. Oppure, atlete laureate in università accademiche, come la Duke (una delle più prestigiose negli USA) e la Baylor,  sono riuscite ad accedere a dei master post laurea a Cambridge e al MIT

Tutte le università sono differenti tra di loro, bisogna conoscerne le logiche e le peculiarità, e noi aiutiamo proprio a cogliere le migliori opportunità che queste offrono.»

Parliamo di PeakUSA: la boutique che fa giocare (e studiare) i giovani in America.

«PeakUSA è un’agenzia, mi piace definirla una “piccola boutique”, specializzata nel golf, che costruisce su misura l’esperienza per tutti i giovani che vogliono giocare a golf e studiare negli Stati Uniti.

A seconda del loro desiderio e livello, scolastico e golfistico, li guida nella scelta del college più adatto, li segue nell’iter documentale e li aiuta anche ad ottenere delle borse di studio, le cosiddette “scolarship”, fino al 100%. Il progetto nasce nel 2018 in Inghilterra, grazie a Gemma Webster; hai visto il suo curriculum?»

Eh sì. Tanta esperienza e conoscenza.

(dategli un occhio anche voi: Gemma Webster)

E come funziona il processo di selezione?

«Il processo si divide principalmente in 4 parti.

Nella prima fase di valutazione capiamo cosa cerca lo studente, ci facciamo mandare i video dello swing con ferro 7 e driver, fronte e lato, i dati Trackman, classifica nell’ordine di merito per capire il livello di gioco. Più elementi abbiamo e meglio è. E, ovviamente, ci facciamo mandare le pagelle…»

Ahia! Conviene studiare da subito!

«Poi prepariamo il profilo media, accademico e sportivo, e iniziamo a promuoverlo nelle università di possibile interesse. Infine, una volta accettata la domanda di iscrizione, aiutiamo lo studente e la famiglia con l’espletamento delle ultime pratiche (visto, assicurazioni, etc) prima di lasciarlo nelle mani del coach che lo seguirà da quando muoverà i primi passi dentro al college.»

Più importante il golf o lo studio per accedere?

«Dipende da cosa cerca ognuno, ce n’è per tutti i gusti! Ed è questo il sogno americano: un’ottima opportunità sia di studiare sia di giocare a golf ad alto livello. Ad oggi, queste possibilità in Italia non ci sono…senza contare che in 4 anni impari una lingua in maniera perfetta. È una grande opportunità che un genitore può dare ai propri figli.»

Qui l’ultimo pensiero va al genitore dal cuore italiano e che sarà già in ansia: “e se non dovessero più tornare i miei cari pargoli?”

«Basta dai! Vedo, pure quando facciamo fare le gare ai nostri ragazzi, che ci sono ancora alcuni genitori troppo apprensivi, lasciamoli un po’ liberi questi giovani. E poi questo percorso apre un sacco di opportunità dal punto di vista lavorativo…anche in Italia!»

Valeria, posso partire anche io?

«Eh no, mi spiace, per te è un po’ troppo tardi. Avresti dovuto iniziare a pensarci dalla seconda superiore.»

Peccato, a saperlo prima! Meno male che non avevo già preso i biglietti…

PeakUSA


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