Palline nuove a buon prezzo?! Grazie Seed golf!

Vi siete mai chiesti dove crescono le palline da golf? Sugli alberi?! O sono solo frutti “persi e raccolti” dalle marrane e dai boschi? Ciò che è certo è che non ci siamo mai chiesti quale sia la ricetta per far crescere rapidamente un nuovo marchio, o specie, di palline. In questo articolo scopriremo come aumenta anche la biodiversità di questo mercato, grazie a Seed Golf.

Siamo pronti a zappare nelle domande: chi è Seed?

Il mercato è in subbuglio, abbiamo sempre più nuovi “player.”

Ma una new entry è degna di nota ed è Seed (“seme”, dall’inglese). Si tratta di una innovativa Società produttrice di palline da golf e golf bags: la startup irlandese, infatti, nell’ultimo anno (nonostante il “coviddi”) è sulla buona strada per raddoppiare le vendite; e già vanta clienti in oltre 38 paesi, non senza idee e fatica.

La parte più sorprendente della storia di questa “piccola start-up” è come questa sia riuscita, in punta di piedi e in un periodo complesso come quello attuale, a tirar due belle “zappate” anche ai massimi player del settore.

Ma a cos’è dovuta la crescita di Seed Golf?

“Beh, non è stato facile”

ha detto il fondatore di Seed, Dean Klatt.

“C’è molta concorrenza nel mercato delle palline da golf: le nostre palle hanno prestazioni assimiliabili a quelle delle “big industries” ma ciò che distingue Seed è il rapporto qualità-prezzo.

La strategia è di per sé semplice.”

Palline, in abbonamento!

Seed Golf

Eh sì, qua sta il segreto della crescita: un logo e un nome “catchy”, e una “buona palla” a un “buon prezzo”, dato dalla possibilità di acquisto in abbonamento. La strategia DTC (direct-to-consumer) si sta dimostrando sempre più popolare (e non solo nel mondo del golf) con oltre il 60% dei clienti Seed abbonati regolari.

“C’era un po’ di scetticismo quando abbiamo lanciato per la prima volta il programma di abbonamento”,

ha detto Klatt

“L’idea non è ancora stata “digerita” dal mercato: penso che siamo l’unica azienda che lo fa nel golf, quindi le persone non ne erano abbastanza sicure.

Con il passare del tempo, in particolare durante il periodo di lockdown, sempre più golfisti si sono resi conto di quanto fosse facile abbonarsi e, qualora necessario, mettere in pausa/riavviare l’abbonamento, ogni volta che ci fosse stato il bisogno di nuovo palle; accedendo, naturalmente, ai nostri prezzi più bassi.”

Oltre alle palline in abbonamento…

La Società ha anche impiegato del tempo durante il lockdown per lavorare su aree di attività che normalmente non avrebbero ricevuto così tanta attenzione.

“Siamo cresciuti così rapidamente che spesso ci ritrovavamo intrappolati nel quotidiano e non avevamo la possibilità di lavorare su nuove idee.

Abbiamo deciso di considerare il lockdown come un’opportunità per portare a termine tutte le nuove opportunità su cui ci stavamo battendo ma che non eravamo riusciti a portare a termine”.

I risultati?

Una gamma di palline rinnovata, una nuova gamma di sacche da golf (in uscita a breve), e una importante struttura di distribuzione diretta (tra Stati Uniti e nel Regno Unito), nonché un nuovo sito web.

(Tralasciamo i dettagli tecnici delle palline e delle nuove linee. I curiosi potranno trovare il tutto al sito www.golfseed.com e recensioni su www.golfspy.com)

Sapete su cosa dovremmo concentrarci, invece?

Oltre all’abbonamento, dovremmo dedicare una riflessione all’innovativo approccio al business e alla difficoltà superate da Seed Golf.

Il periodo è stato, ed è tuttora, complesso. Ma trovo personalmente di grande ispirazione sentire, e raccontare, una storia del genere.

Perché Golf Seed ascolta anche la natura!

Certo: la Società Golf Seed ascolta anche il pianeta. Perché oltre ai risultati di vendita, la nuova linea di sacche (funzionali e impermeabili, dato il clima irlandese) è realizzata con bottiglie di plastica monouso: 27 bottiglie di scarto vengono riciclate per creare il filato per ogni borsa…

Basterà questo a far crescere “il seme” del golf irlandese? Direi di no: perché, oltre all’ambiente, anche la natura dell’uomo ha bisogno di essere ascoltata.

Ecco allora che la società cresce rigogliosamente anche grazie a una recente campagna di crowdfunding chiamata “Join The Club.”

La campagna Join The Club

“Questa campagna di crowdfunding ci ha fornito la spinta necessaria a mettere il turbo alla nostra crescita”,

afferma nuovamente Klatt:

“La campagna è stata progettata per la golf community e per dare ai fan di Seed la possibilità di investire direttamente nell’attività, da protagonisti, diventando parte integrante della storia.

Non ero sicuro al 100% di come sarebbe andata, ma i risultati sono andati oltre le nostre più rosee aspettative… abbiamo raggiunto il nostro obiettivo di finanziamento entro 48 ore dal lancio”.

Quindi, il futuro sembra roseo per il marchio di golf di Carlow. E, probabilmente,  non ci sono molte persone al di fuori dell’Irlanda che l’avrebbero previsto…Forse tranne noi che leggiamo e viviamo, tra le righe, il “GreenHorizon”

E sapete perché?

Un piccolo dietro le quinte

Quando doveva nascere questa rubrica dedicata al futuro e all’innovazione del golf, una delle ipotesi del nome voleva essere, per l’appunto, “Golf Seeds”, ora GreenHorizon.

Scelte sono state fatte ma quello che vedo condivisa è l’origine:

  • l’attenzione all’inclusione e alle persone;
  • tanta passione che porta a superare, in un continuo scambio di idee, le difficoltà con forme innovative;
  • la voglia di far crescere un nuovo seme del golf, che sia in Irlanda, o in Italia, o nel mondo intero.

Bravi quindi a tutti i“Golf Seeders”,  presenti e futuri,  che avranno l’abilità ed il coraggio di innovare questo sport, e relativi mercati. Noi di Notizie vi aspettiamo per ascoltare e raccontare, dietro ai prodotti, le vostre gesta.

Hats off, Seed Golf(ers)!

Hat Seed Golf


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