Danny Willett si prende le chiavi della Casa del Golf e della città di St.Andrews, aggiungendo un altra perla alle sue vittorie.
Migliozzi e Di Nitto difendono i nostri colori sui Tour europei ma siamo in difficoltà, bisogna resistere, siete allo sprint finale.
Intanto negli USA Francesco Molinari fa il suo esordio nella nuova stagione PGA, lasciandosi alle spalle un 2021 complicato, e noi siamo con lui.
Il motto della rubrica è sempre lo stesso: «Treallasecondaperdueallaterza fa sempre 72, io mai!», poi arriva Alejandro Del Rey e fa 58: perché dovremmo esaltarlo? Approfondimenti tra i “Fuori tema”
OUT, Week 39, Results
1Sam Burns ha vinto con merito (68, 66, 65, 67 -22) il Sanderson Farms Championship. Sam, che partiva con i favori del pronostico, domenica ha annichilito gli avversari con 5 birdie tra la 11 e la 15 e un bogey alla 18 che non gli ha impedito di conquistare il suo 2° titolo sul PGA. Ricordate a maggio la sua vittoria al Valspar Championship su Keegan Bradlay? Bene, ad aprile c’erano molti dubbi sulla sua consistenza, ora, raggiunta la 18a posizione nel OWGR, ce ne sono molti meno! Con questa vittoria Sam Burns ha chiuso inoltre un cerchio simbolico: proprio al Sanderson Farms Championship Sam aveva giocato, con wild card, la sua prima gara sul PGA nel 2017. When fate calls…
2Sabato sera la domanda sorgeva spontanea: «Ma chi è Sahith Theegala?». Per 54 buche le nostre attenzioni sono state tutte per il giocatore americano di origine indiane e per la sua 1a temporanea posizione ma l’inesperienza e l’emozione gli sono state fatali. Sahith ha terminato in 8a posizione a 3 colpi da Burns: 3 colpi persi con 3 bogey registrati tra la 10 e la 13. Facevo spudoratamente il tifo per lui. Ma Theegale non è un Carneade: nel 2020 ha vinto l’Haskins Award, il Ben Hogan Award e il Jack Nicklaus Award. Hunter Mahan (2003), Bill Haas (2004), Ryan Moore (2005) e Patrick Rodgers (2014) sono gli unici ad aver vinto tutti e tre i premi nello stesso anno: ne sentiremo ancora parlare. Cerchiare in rosso, grazie.
3L’Alfred Dunhill Links Championship ha un nuovo campione: Danny Willett (67, 69, 66, 68 -18). Chiacchiere da driving range sostengono che Danny, figlio di un vicario della Church of England, soffra particolarmente il freddo, l’umidità e il vento. Bufala? No, Verissimo! Ma a vederlo passeggiare nella plumbea St Andrews per 18 buche con Jimmy Dunne, con sorrisi, scambi di battute, pugnetti e tanti birdie, non si sarebbe detto. Era un copione già scritto e Danny l’ha interpretato magistralmente. Danny Willett è un campione, ha vinto 8 volte sul Tour e sempre in luoghi meravigliosi: Augusta, unico inglese oltre a Sir Nik Faldo (3 volte), Wentworth, Crans-sur-Sierre, Jumeirah Golf Estates, Gary Player Golf Club e ora l’Old Course, nel giorno del suo 34° compleanno. Auguri Danny!
4Il Challenge Tour si avvicina all’epilogo e comincio a essere un po’ irrequieto. Tra un mesetto sarà tutto finito: i nostri italiani ce la faranno a fare il salto sull’ET? dovrò aspettare aprile per la nuova stagione? dovrò colmare il vuoto con la Coppa Europa di sci? Andiamo con ordine. Il Challenge Tour ci ha presentato un avvincente Swiss Challenge e un Marcus Helligkilde insuperabile (65, 67, 62, 69 -25). Il danese ha bissato il successo ottenuto in agosto al Vierumaki Finnish Challenge e si è issato in 3a posizione nella sempre più definitiva classifica della Road to Mallorca. Marcus quest’anno ha ottenuto 2 primi e 2 secondi posti e nessun altro top20 in 12 tagli passati (su 15). In italiano si dice massimizzare, in danese si dice Helligkilde!
5«Singhiozzi lunghi / dai violini / dell’autunno / mordono il cuore / con monotono / languore». (Verlaine): tranquilli nessuno sbarco in Normandia. E’ arrivato l’autunno, la stagione del foliage, della vendemmia, delle castagne e del vestirsi a cipolla. Per me è la stagione in cui si definiscono le classifiche finali della RTD e della RTM e, quest’anno, della malinconia golfistica. Questa settimana 15 italiani hanno giocato sull’European e sul Challenge Tour e di questi solo Migliozzi e Di Nitto hanno passato il taglio. Sigh. Ma io resto fiducioso! I due Tour fanno rotta per la Spagna dove si disputeranno le prossime 6 gare (3 per ogni categoria) e dove i nostri dovranno superarsi per guadagnare o conservare la propria carta. Forza ragazzi, l’ottobre spagnolo è come il settembre italiano e l’autunno sembra ancora estate. Todo lo que puede ser imaginado es real (P.P.)
IN, Week 40, Preview
5Il PGA Tour atterra nel deserto del Nevada a Las Vegas dove si gioca lo Shriners Children’s Open sul maestoso TPC Summerlin, un campo disegnato nel 1991 da Bobby Weed e Fuzzy Zoeller. Una curiosità? Il percorso era inserito nella versione di Tiger Woods PGA Tour 2001 per la PS1, posso inserirlo tra i campi che ho giocato? Nel 2020 vinse Martin Laird, doppiando la vittoria del 2009, dopo un digiuno di 7 anni; Martin vinse con un putt da 7 metri alla seconda buca di playoff contro Cook e Wolff. Quest’anno Martin proverà a vincere per la 3a volta come solo Jim Furik è riuscito a fare da queste parti (1995, ’98, ’99). Good luck!
4Si comincia a fare sul serio! A Las Vegas saranno presenti 11 giocatori tra i primi 25 al mondo: Koepka, English, Scheffler, Hovland, Poulter, McDowell (tutti in arrivo da Whistling Straits). Oosthuizen, Fowler, Reed, Willett, fresco vincitore a St Andrews e poi ci saranno i giovani Zalatoris e Hojgaard. Non vi basta? Certo che no. Sarà della partita anche il nostro Francesco Molinari che si lascia alle spalle una stagione complicata e riparte dallo Shriners Children’s Open per la nuova stagione 2021-22. In bocca al lupo Laser Frankie!
3L’European Tour si trasferisce nella Penisola iberica dove si giocheranno le ultime 4 tappe del calendario, prima dell’apoteosi finale del DP World Tour Championship al Jumeirah Gol Estate. Dopo la vittoria di Willett, questa settimana va in scena al Club de Campo Villa de Madrid l’Acciona Open de España contraddistinto da un field di ottimo livello. Fa il ritorno in Europa Jon Rahm che, major e WGC esclusi, quest’anno è stato presente solo al abrdn Scottish Open: per lui 6 risultati validi per l’ET e 3a posizione nel ranking. Direttamente dalla Ryder ci sarà anche Wiesberger: rivincita? Gli italiani in gara sono Pavan, Paratore, Migliozzi, Bertasio, Edoardo Molinari, Gagli e Laporta. Ripetete con me: Forza Italia!
2’Facciamo il punto degli italiani sullo European Tour. Ecco un esempio pratico: Francesco Molinari (Categoria 1) ha il diritto di giocare sull’ET fino al 2026, in virtù della sua vittoria all’Open Championship 2018, mitico! La situazione degli italiani per quest’anno è, abbreviando, la seguente: F. Molinari (Cat.1 2026), Pavan (Cat.3 2022), Paratore e Migliozzi (Cat.4 2021), Nino Bertasio, E. Molinari e Lorenzo Gagli (Cat.10 2021), Laporta (Cat.14 2021), Scalise (Cat.18 2021).
2”Gli exit-poll sono questi! F. Molinari (133° dell’ODM) e Pavan (282°) hanno la carta indipendentemente dai risultati di quest’anno, Migliozzi (12° dell’ODM), Laporta (49°) ed Edoardo Molinari (69°) stanno giocando alla grande e hanno conquistato matematicamente la carta per il 2022. Bertasio (126°) e Paratore (150°) sono on the bubble e devono assolutamente fare risultati da top10 per rimanere sull’ET. Gagli (206°) per rientrare ha bisogno di fare almeno 300 punti, quasi una vittoria, mentre Scalise (268°) sta provando a salire sul Tour arrivando nei primi 20 del Challenge, ma ora è 40°. Ricapitolando ad oggi gli italiani sul Tour 2022 sarebbero 6, potrebbero diventare 8, difficilmente 9, più probabile 7.
1Questa settimana ritorna l’Alps Tour con la penultima tappa in programma, il Golf Nazionale Alps Open che precede l’Emilia-Romagna Alps Tour Grand Final 2021: un’apoteosi tutta in terra italiana. L’Italia si schiera in forze e propone tra i favoriti Vecchi Fossa (3° dell’Alps Tour Order of Merit), Mazzoli (8°) e Cianchetti (12°), già vincitori quest’anno. A questi si aggiungono De Leo (11°), Pitoni (24°), Giletta (29°), Addabbo (31°), Terragni (32°), Saracino (35°), tutti nella top40 dell’Ordine di Merito. Siamo alle battute finali e per tentare l’assalto al Challenge Tour bisogna vincere: siamo in Italia, su un campo che abbiamo giocato 1000 volte. Proviamoci!
“Fuori tema” dedicato a Danny Willett
Danny Willett è il giocatore che non aspetti ma arriva, incoerente nei risultati ma vincente nelle grandi occasioni. L’anno scorso Willett ha ottenuto sull’ET il suo miglior risultato con la 25a piazza al Masters, quest’anno vantava l’11a posizione al Betfred British Masters. Ora non più. Thanks Danny (cit.)!
“Fuori tema” per Sahith Theegala e il The Times of India
Adoro spulciare i giornali online in casi come questi! «Indian-American Sahith Theegala misses title, ends career-best 8th; Anirban Lahiri returns next week». The Times of India.
“Fuori tema” Sahith Theegala e 2 consigli
[2 consigli sono 4 colpi di penalità] Se avete tempo leggetevi Giochi Sacri di Vikram Chandra, Mondadori, Milano, 2007. Se ne avete meno guardatevi L’uomo che vide l’infinito regia di Matt Brown (2016), basato sulla biografia, nemmeno troppo romanzata, del matematico indiano Srinivasa Ramanujan. Love!“Fuori tema” dedicato al 58 di Alejandro Del Rey
Lo Swiss Challenge ci ha regalato una perla rara. Alejandro Del Rey venerdì ha firmato uno score mostruoso: 58! 3 eagle e 8 birdie per un clamoroso -14 su un par 72!
Io ho fatto qualche 58, senza tanto clamore, ma in 9 buche.