Non è tutto oro quel che luccica

Non è tutto oro quel che luccica. A 14 anni sei tra i migliori della tua categoria e spesso vinci anche contro avversari più grandi di te.

Tutti si aspettano che ad ogni torneo tu esca con in mano la coppa; sei orgoglioso e questa visibilità ti dà soddisfazione.

Improvvisamente, crescendo, ti accorgi di quante responsabilità si hanno ad essere il numero 1.

Le aspettative dei tuoi allenatori, dei genitori e degli amici diventano un macigno e gareggiare diventa un problema. Hai perso l’entusiasmo, il divertimento e la spensieratezza derivanti dall’incoscienza dell’età, e forse ancora non sai cosa vorrai fare da grande.

Inizia un periodo buio, in cui il gioco non rappresenta più un divertimento, uno sfogo, ma diventa qualcosa di opprimente. Questa situazione, se protratta troppo a lungo può sfociare in una vera e propria depressione.

Ultimamente la salute mentale è un tema ricorrente; ultimo a parlarne è stato Rory McIlroy, che, dopo la vittoria di The CJ Cup, ha dichiarato 

Ho bisogno di essere solamente me stesso. Credo che negli scorsi mesi stessi cercando di essere qualcun altro, per cercare di essere meglio, e ho realizzato che essere me stesso è abbastanza, e che posso fare cose come queste.

Proprio lui, che in un bellissimo Podcast sulla salute mentale dei golfisti, racconta di come, arrivato a 17 anni sul PGA Tour, la sera rientrava solo nella sua stanza di albergo e, tra le lacrime, cercava consolazione nel junk food.

Ciò che può fare la differenza è prendere consapevolezza del momento particolare che stai vivendo, accettarlo e iniziare a fare qualcosa.

Parlarne con un amico può essere il primo passo. Anche il tuo allenatore può darti qualche consiglio, soprattutto se tra voi si è creata una buona relazione e ti conosce da tempo.

A volte però non è sufficiente. Come quando si ha mal di denti si va dal dentista, potrebbe essere il caso di rivolgersi ad uno specialista.

Un Coach o uno psicologo dello sport, può aiutarti a capire che cosa sta succedendo, e farti tornare in campo con il sorriso.

Il percorso non sarà una passeggiata, e dovrai metterci tutto il tuo impegno e la volontà di cambiare.

Nessuno potrà fare qualcosa per te, se non tu stesso.

E’ il momento di crescere, di cominciare a guardare al futuro, a chi vuoi essere e che cosa ti aspetti dal golf.

Per iniziare a conoscerti meglio, puoi metterti davanti allo specchio ogni mattina 10 minuti, senza fare nient’altro che guardarti e (avendo cura di chiudere bene la porta…) iniziare a parlarti. Potresti scoprire che essere te stesso è abbastanza.


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