Decimo anno dalla scomparsa di Seve Ballesteros.
Per farvi capire quanto quest’uomo possa aver significato per i ragazzi europei “di una volta”, vi dico solo che quando facevamo dei colpi che potevano lontanamente assomigliare a quelli dello spagnolo, immancabilmente qualcuno tirava fuori una frase di Peter Allis a celebrare l’evento.
and when the sun came out it start shining again on Seve…
…pronunciava il commentatore inglese dalla voce indimenticabile. ( per chi volesse rientrare nell’atmosfera dell’Open vinto a Royal Lytham nell’88 può farlo qui).
Questa è una raccolta di curiosità sul personaggio che con il suo carisma ed il suo talento ha attirato l’attenzione e rapito lo sguardo degli appassionati di tutto il mondo. Ecco quindi le “chicche” difficilmente reperibili del grande golfista e leggenda della Ryder Cup.
- Seve è nato con un piccolo difetto fisico. Una dismorfia che vedeva la sua spalla destra leggermente più bassa della sinistra ( la posizione ideale in posizione di fronte alla palla).
- Ha giocato la sua prima gara a 10 anni facendo 10 alla prima buca. Ha finito 5 º con 51 colpi su nove buche.
- All’età di 12 anni fu espulso da scuola.
- Seve è diventato professionista il 17 aprile 1974, otto giorni dopo il suo diciassettesimo compleanno. Il primo torneo in cui ha giocato è stato lo Spanish Open a La Manga, dove ha girato in 83 e 76 per mancare il taglio di sei colpi . Vinse il torneo e la somma di 4336 sterline un americano, Jerry Heard.
- Il primo assegno da professionista di Ballesteros fu di sole 15 sterline.
- Seve amava il ciclismo quasi quanto il golf. Aveva diverse bici nel suo garage, tutte utilizzate per mantenersi in forma fino a fine carriera.
- C’è una canzone spagnola che ancora cantano a Pedrena che contiene il verso: “Oh, Severiano, hai lasciato gli inglesi e gli americani come aquile distrutte”.
- L’attore preferito di Seve era Charles Bronson e la sua attrice preferita era Brooke Shields. Amava anche Miami Vice e Julio Iglesias.
- Un amico di Santander, il dottor Cesar Campuzano, prestò a Seve $ 1.000 per aiutarlo nella gestione del suo primo anno come professionista. Seve lo ripagò dandogli la palla con cui vinse l’Open del 1979.
- Girava voce negli anni ’90 che Seve fosse andato nel deserto dell’Arizona con il controverso allenatore Mac O’Grady (che lo stava allenando all’epoca) e avesse sepolto i suoi bastoni, vecchie foto e video del suo swing, in modo che la sua mente potesse iniziare la ricostruzione del suo swing da un terreno incolto… Quando nel 2006 furono chiesti chiarimenti relativamente all’episodio, Seve rispose: “Non è mai successo. Era solo una trovata pubblicitaria, inventata da noi due, per evitare la stampa.”
- Una settimana prima dell’Open del 1976, quando Seve fu al comando dopo due giri, all’età di 19 anni, aiutava suo padre a portare il fieno nella fattoria di Pedrena. Un paio di giorni prima, avrebbe fatto da caddie al fratello Manuel (che non era esente dalla qualificazione all’Open) a Hillside. Seve ebbe come caddie Dick Draper, un poliziotto locale. Draper non aveva mai fatto da caddie per nessuno prima di allora.
- Durante il servizio di leva, Seve Ballesteros guadagnava 2 sterline a settimana insegnando golf agli ufficiali dell’Aeronautica.
- Vinse 90 volte in tutto il mondo, e dopo ogni singola vittoria venivano suonate le campane della chiesa di Pedrena (dove si è anche celebrato il suo funerale)
- Seve, fin da bambino amava la boxe. Fu sul ring che si infortunò per la prima volta alla schiena, uno dei problemi che lo afflisse per il resto della sua carriera. Durante un combattimento inciampò e atterrò sul suo coccige. Anche già malato, Seve si sarebbe allenato con il sacco per cercare di rimanere in forma.
- Durante l’Open d’Italia del 1985 a Molinetto, Seve fece una serie di otto birdie di fila. Nel suo terzo giro in 64 colpi fece nove birdie in tutto, e un eagle.
- La famosa immagine di lui con il pugno alzato ( la vittoria all’Open dell’84) era tatuata sul suo braccio sinistro, e la mise anche sulla sua porta d’ingresso.
- Seve fu l’unica persona al mondo a possedere due Green Jackets dell’ Augusta National e tenerle entrambe a casa. L’ultima la portò con se nel 2007.