Cosa distingue un campione da un quasi campione?

Cosa distingue un campione da un quasi campione? E’ nota la frase di Raffael Nadal, GOAT del tennis, secondo il quale

La forza mentale distingue i campioni dai quasi campioni – Rafa Nadal

Ma in cosa consiste esattamente questa forza mentale, come si fa a definire chi ne è provvisto e chi no? E, ancora più importante: come si raggiunge questa determinazione assoluta? Ricordi che ti ho parlato di come allenare la tua forza di volontà? Ti lascio il link all’articolo.

Non ci sono ricette magiche, né scorciatoie o strade in discesa. Per arrivare all’Olimpo, nello sport come in ogni altro campo della vita, la strada è una lunga scalinata in salita.

Man mano che sali ogni singolo gradino ti avvicinerai sempre di più alla vetta, ma non è escluso che qualche piolo della tua scala si rompa, facendoti ruzzolare all’indietro. Lì, se hai camminato con dedizione nel tuo percorso, troverai la forza per rialzarti e passare oltre, ripartendo di slancio. Saranno questi i momenti in cui salirai i gradini a due alla volta!

Ricordati che se non stai facendo nessuna fatica, c’è qualcosa che non torna. Forse hai scelto un obiettivo troppo basso; mira in alto!

Mira alla luna. Anche se sbagli, atterrerai tra le stelle -Les Brown

Veniamo al dunque, che differenza c’è quindi tra un campione e un quasi campione. C’è la perseveranza, la costanza nell’applicarsi al meglio in ogni momento della sua giornata. Ogni singolo giorno. Anche e soprattutto in quei giorni in cui non ha nessuna voglia di allenarsi, oppure è invitato alla festa del suo migliore amico e la cena è a base di birra e pizza, ma il giorno dopo ha gara.

Ti lascio un breve video di Kobe Bryant in cui spiega la “mamba mentality“, per migliorarsi ogni giorno.

Vediamo insieme quali sono le cose principali su cui il vero campione mette la sua attenzione, partendo dal presupposto che non può controllare tante variabili, tra cui gli avversari, gli arbitri, il brutto tempo, gli imprevisti di viaggio, la reazione dei propri genitori e allenatori; ma tutto ciò su cui può esercitare la sua influenza, iniziando dal controllo della propria mente, non lo lascerà mai al caso.

Un campione non eccede mai nell’alimentazione, o nel bere, sa sempre mantenere il controllo dei propri impulsi. Ha sicuramente consultato un nutrizionista (hai qui i riferimenti di Giorgia, se non l’hai ancora contattata) e non abbandona mai il piano alimentare. Non vive la sua dieta come una privazione, ma come un supporto per raggiungere il suo obiettivo.

Allo stesso modo segue il programma di preparazione atletica senza saltare mai nemmeno una sessione, sfidandosi ad andare oltre i propri limiti.

E che dire dell’allenamento tecnico? Anche qui non lascia spazio all’improvvisazione; ha un piano di allenamento che rispetta tutti i giorni, anche quando non ha alcuna voglia di tirarsi fuori dal letto.

La forza mentale non sta nel non avere tentazioni, ma nel non abbandonarsi ad esse.  

In tutto questo percorso è supportato dai genitori e dagli allenatori, nelle prime fasi. Ma arrivati ad un certo punto è necessario trovare un mentore, un coach, da cui farsi affiancare per non perdere la strada. Dovrai scegliere accuratamente il tuo coach; si dovrà creare un’affinità molto alta tra voi. Ti sentirai in sintonia con il suo pensiero e il suo modo di essere.

Ti lascio un esercizio di visualizzazione che potrai fare quando avrai qualche minuto di tranquillità, per avere un feed back sul tuo percorso.

Siediti in una posizione confortevole, fai tre respiri profondi, chiudi gli occhi. Altri tre respiri, immaginando di inspirare aria fresca ed espirare paure e ansie. Immagina di camminare in un sentiero di montagna illuminato dal sole. Vedi una persona che ti viene incontro. Man mano che si avvicina realizzi che sei tu nel tuo futuro. Quando la incontri nota come ti saluta, osservala attentamente. Come ti parla? Che aspetto ha? Cosa ti trasmette? Vuoi fare una domanda? Ascolta la risposta con attenzione, poi ringraziala e salutala. Muovi dolcemente il corpo, apri gli occhi, e rimani qualche momento in questo stare. Scrivi le cose che vuoi ricordare di questo incontro.

Buona passeggiata!


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