La Presidents Cup, nata nel 1994, è stata giocata 13 volte: il Team USA ha vinto 11 edizioni, una volta è stata pareggiata, mentre il Team Internazionale ha vinto solo nel 1998.
E’ lecito porsi una domanda: se un evento nell’arco di quasi 30 anni ha prodotto fondamentalmente lo stesso risultato, non è che forse bisognerebbe cambiare qualcosa?
Oggi, alla vigilia della 14° edizione che si disputerà al Quail Hollow Club, con un anno di ritardo a causa della pandemia, è difficile immaginare un risultato diverso da quello a cui le passate edizioni ci hanno abituato.
Il Team Internazionale, guidato dal capitano Trevor Immelman, accusa il peso dell’assenza di alcuni giocatori di spicco – in particolare Cameron Smith e Joaquin Niemann – che hanno scelto di unirsi al LIV Tour. Queste defezioni favoriscono ancora di più il Team USA di Davis Love III.
I numeri parlano chiaro, basta dare un’occhiata alla media dei World Ranking dei componenti dei due team: una media di 11,8 per gli statunitensi contro una media di 48,8 per la squadra internazionale.
E se si trasformasse la Presidents Cup in un evento a squadre miste in collaborazione con l’LPGA Tour?
L’idea di un evento a squadre misto maschile e femminile è qualcosa che è stato già discusso in passato. Il commissario del PGA Tour Jay Monahan dichiarò nel 2018: “Siamo molto interessati a riunire uomini e donne nella stessa competizione. Penso che sia qualcosa che vedrete in futuro. È solo questione di tempo. È davvero eccitante e interessante.”
L’allora commissario del LPGA Tour Mike Whan parlò dell’intenzione di ideare eventi unici con i migliori golfisti e le migliori golfiste, e l’attuale commissario del LPGA Tour Mollie Marcoux-Samaan ha dichiarato di essere favorevole ad un evento congiunto PGA-LPGA.
Perché la Presidents Cup in particolare?
Nell’LPGA ben 29 delle prime 50 giocatrici provengono da paesi al di fuori degli Stati Uniti e dell’Europa: il loro inserimento renderebbe le squadre più equilibrate e la sfida più interessante.
In Europa abbiamo già visto eventi misti: ricordo tra tutti il Volvo Scandinavian Mixed.
La strada è già aperta, basta percorrerla.
