Lo zucchero fa viaggiare il drive: lo dice Rory

Noi golfisti ci siamo abituati ai numeri del Trackman, poi a quelli dei vari fitness tracker e ora, grazie a Rory McIlroy che è sempre un passo avanti agli altri quando si tratta di stare in forma, abbiamo scoperto l’importanza dei dati del glucometro.

Se ancora non lo sapete, infatti, hanno fatto il giro del mondo e del web le immagini del numero 1 del World Ranking che a Dubai, nella finalissima del circuito europeo, indossava uno strano apparecchietto incollato sulla pelle del braccio destro.

Subito, tra i più attenti delle cose del green è scattato l’allarme e nei i meandri della rete ci si chiedeva a migliaia: “Se quello è un glucometro, Rory soffrirà mica di diabete?”.

Niente di tutto questo.

Tranquilli, McIlroy è sano come un pesce, anzi di più. Piuttosto, per preparare al meglio la sosta invernale e l’allenamento fisico che scandirà le sue prossime settimane, con quello stano aggeggetto che teneva sul braccio h24 e 7 giorni su 7, stava solo monitorando l’andamento del glucosio nel sangue nei vari momenti della sua giornata. Ma qui la domanda sorge spontanea: perché il livello dello zucchero nel corpo è così importante per gli atleti?

“Semplicemente, perché il glucosio è la benzina dei nostri muscoli”, spiega il dottor Alberto Saccarello, specialista diabetologo da oltre quarant’anni.

“La glicemia –continua l’esperto- conta con la nostra resa muscolare: quando si è sotto sforzo fisico, il livello dello zucchero nel sangue tende a scendere e così si riduce la performance dei muscoli, che in quel momento iniziano a funzionare meno bene, perché vengono sovraccaricati, tra le altre cose, anche dall’acido lattico”.

La buona notizia però è che col glucometro si possono studiare le variazioni della presenza dello zucchero nel nostro corpo nelle varie fasi della giornata e, se si interviene con una giusta alimentazione, si può aumentare di molto la resa fisica.

Lo stesso Rory ha spiegato che il suo scopo quest’inverno sarà di aggiungere nel migliore dei modi possibili massa magra al suo corpo, perché, si sa che per i golfisti vale l’equazione “+ muscoli= + velocità della testa del bastone= + yard di volo”.

“Attraverso i dati del glucometro –continua il dottor Saccarello – si può infatti studiare al meglio la dieta da seguire e il miglior allenamento da sostenere in palestra”.

La buona notizia per i neurogolfisti del pianeta però è un’altra ed è che da domani potranno abbuffarsi di cioccolata in campo senza più sensi di colpa: in fondo lo stanno facendo solo per ottenere una miglior resa muscolare.


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