Justin Rose, in rotta verso Roma
Justin Rose si é aggiudicato la travagliata (meteorologicamente parlando) edizione 2023 della AT&T Pebble Beach Pro-Am.
Il campione britannico ha messo fine ad un digiuno che durava da quattro anni.
Nel 2019 vinse il Farmers Insurance Open a Torrey Pines con un vantaggio di due colpi su Adam Scott.
La vittoria in California coincide con due eventi, diversi anche se legati tra loro, entrambi importanti sia per Rose che per il mondo del golf professionistico in generale.
Lunedì mattina si é tenuta la prima udienza della causa arbitrale tra il DP World Tour ed i giocatori della LIV Golf che hanno presentato ricorso avverso le sanzioni comminate dal Tour nei loro confronti.
Il britannico ha a suo tempo rifiutato la generosa offerta dei Sauditi per salire a bordo della Lega guidata da Greg Norman.
Rose ha visto i suoi amici di sempre, compagni di tante battaglie con la maglia del Teram Europe, entrare nella famiglia della LIV Golf.
Lee Westwood, Ian James Poulter, Sergio Garcia ed Henrik Stenson sono tra coloro che attendono l’esito dell’arbitrato per sapere se avranno o meno un futuro sul DP World Tour.
Rose, a margine della vittoria di Pebble Beach, ha spiegato che la decisone di rinunciare a giocare sul circuito LIV fu fondamentalmente legata alla sua ambizione di giocare i Majors (il suo sogno da ragazzo).
Oggi sappiamo che due di essi (The Open ed il Masters) non hanno chiuso la porta ai giocatori LIV, ma allora non esisteva alcuna indicazione in tal senso.
Ma veniamo al secondo evento.
Il britannico é tornato ad alzare un trofeo nell’anno della Ryder Cup.
La vittoria in California ha fatto balzare Rose al nono posto nella World Points List, uno dei due percorsi di qualificazione automatica per un posto in squadra a Roma.
Come abbiamo già visto, l’esito dell’arbitrato di Londra influirà chiaramente anche sull’idoneità a far parte del Team Europe.
In caso di decisione sfavorevole ai giocatori ricorrenti, si aprirebbe uno scenario con una squadra europea farcita di giovani, guidata da Jon Rahm e Rory McIlroy.
In una situazione del genere, l’esperienza di Rose, maturata in cinque partecipazioni alla Ryder, sarebbe un dato che il Capitano non potrebbe ignorare.
E, dopotutto, Luke e Justin si conoscono bene.
Erano tutte e due a Medinah.