L’Olgiata e Bracciano – Un binomio da favola

L’Olgiata e Bracciano – Un binomio da favola

Altro tiro, altro giro, altro regalo diceva “qualcuno” nel mondo del basket.

E noi, un altro giro, lo facciamo molto volentieri.

Ovviamente sempre nei meandri del Tevere in attesa che l’Open d’Italia giunga alla sua 80° edizione al Marco Simone Golf & Country Club con lo scopo di far conoscere quanto il golf, nella Capitale, non sia solo un movimento ma bensì aggregazione e prima di tutto Sport.

Nonostante i club disposti a raggiera intorno a Roma risultino tra i più famosi e ambiti di tutta la Penisola, vuoi per il clima particolarmente favorevole del Lazio centrale, vuoi per l’estrema cura che essi pongono nella gestione, è di fondamentale importanza che la Legacy che deriverà dall’evento principe di quest’anno (la Ryder Cup) non venga sprecata e rinforzi il sistema tutt’oggi esistente nella Capitale.

Oggi siamo andati a far visita forse al più famoso dei tanti percorsi romani, l’Olgiata. Nome che si va ad inserire tra il fantastico e il mitologico perchè qualsiasi golfista, principiante o professionista, sogna o ha sognato di solcare i verdeggianti fairway di questo lussuoso Circolo.

Dove la città incontra la Tuscia, dove i palazzi lasciano spazio ai casolari e agli agriturismi e dove il cielo si tinge di un azzurro terso. Benvenuti all’Olgiata, Benvenuti in uno dei templi del golf italiano.

Il Golf e la Club House

Anticamente dimora degli Etruschi, la zona dove sorge il campo nel corso dei secoli è stata teatro di battaglie tra le famiglie nobili del luogo.

Tuttavia, nel 1566 una ricca famiglia di banchieri, gli Olgiati, giunse a Roma da Como e acquistò vari terreni tra i quali quello dell’Olgiata dal duca Paolo Giordano Orsini, Duca di Bracciano, e chiamò questa tenuta Olgiata.
La tenuta rimase oggetto di scambi, bancarotte, fallimenti e aste per molti  anni finché il Marchese Incisa la ricevette come dono di matrimonio dalla madre, una Chigi, nel 1930. Vi si trasferì con la moglie e la trasformò in una vera e propria azienda agricola dove si coltivava il lino, l’orzo, l’avena e il grano.

Sul finire degli anni ’50 l’oasi verde situata sulla Cassia sembrava ideale per la realizzazione di un nuovo grande campo da golf. Fu così che la Società Generale Immobiliare, proprietaria di quel piccolo paradiso, si trasformò in un complesso residenziale e divenne anche un centro sportivo, con il campo da golf, le piscine e i campi da tennis.

Fu così che nel ’61 vennero inaugurate le prime buche su progetto dell’inglese Kenneth Cotton.

Ad oggi il campo si struttura in 2 percorsi: l’ovest e l’est. Il primo, il più antico dei due, è costituito da 18 buche dove si sono svolti eventi di particolare rilevanza anche Internazionale, come gli Open d’Italia del 2002, le edizioni 1968 e 1984 del Campionato del Mondo Professionisti a Squadre. Il secondo, invece, di più recente realizzazione, è un percorso di 9 buche par 36, per una lunghezza di 2.947 metri.

Il progetto è dolce ed armonioso. Nonostante sia un percorso complicato, stupisce per il disegno. Sembra tutto così naturale e semplice quando lo si percorre. Ci si chiede anche: Cosa mai poteva esserci qui se non un campo da golf?

Cosa fare nella Tuscia

Qui, in realtà, siamo appena fuori dalla regione storica della Tuscia. Essa si estende meridionalmente fino al Lago di Bracciano. Tuttavia, naturalmente, gli influssi si sono sentiti anche qui.

  • Visitare il Lago di Bracciano. Circondato dai Monti Sabatini è il 3° lago per estensione del Centro Italia. La zona si presta ad escursioni sia a piedi (sui diversi sentieri che si snodano nelle vicinanze) sia in bici o Mountain bike. Si segnala la ciclovia dei laghi che nei suoi 8 km di lunghezza unisce Bracciano al lago più piccolo di Martignano.
  • Visitare il Castello Farnese (o Castello Ferraioli) a Isola Farnese. Il complesso medievale, passato tra diverse gens romane e diversi ospiti illustri, è visitabile su appuntamento.
  • Vedere il Castello Orsini Odescalchi di Bracciano. Parliamo di un mezzo capolavoro. Poco conosciuto (quantomeno fuori dal Lazio) ma ben conservato e stupendamente posizionato in posizione dominante sul Lago omonimo. Capolavoro rinascimentatale, venne eretto tra il 1470 e il 1490.

Dove mangiare

L’Olgiata Golf Club propone non uno ma ben due ristoranti di cui uno si estende su una terrazza a picco sulla piscina.

Per chi volesse pranzare o cenare fuori e provare la cucina dell’Agro romano, qui di seguito trovate 3 delle migliori soluzioni nelle vicinanze:

  • Antico Mulino a Vejo
  • Ristorante Le Due Lune (consigliato da maggio in poi per la location)
  • De Stasio

Olgiata Golf Club

Indirizzo: Largo Olgiata, 15 Roma, tel: 06.30889141, email: segreteria@olgiatagolfclub.it
Apertura: Giorno di chiusura: Lunedi non festivo. Orari apertura: 08:00 – 24:00
Servizi: Campo pratica, pitching green, putting green, caddie master, pro shop, 2 ristoranti, bar, saloni, piscina, palestra, sauna, sale giochi, baby park, club dei giovani, appuntamenti culturali, noleggio cart/carrelli/sacche.

 


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