Keith Pelley respinge le critiche e difende il DP World Tour
Il Commissioner del DP World Tour, durante una intervista pubblicata da The Bunkered Podcast, ha risposto alle critiche rivolte al Tour europeo.
“E’ un discorso che fa perdere tempo”.
Pelley sostiene che il DP World Tour non é mai stato così in salute, nonostante le voci che sostengono l’esatto contrario.
“Mi diverto quando la gente parla del fatto che il DP World Tour non si trova in una posizione di forza”
“Mi piacerebbe potermi confrontare con loro, perché non so da dove arrivi questa notizia”
“Io ed il mio team siamo convinti che non siamo mai stati così forti, specialmente di fronte alla competizione che stiamo affrontamdo”
“Non dovete preoccuparvi di questo. E’ un discorso che non si basa sui fatti”
“E’ facile per la gente essere provocatoria, ma il punto é che é male informata”.
Il CEO del Tour europeo ha poi continuato:
“Secondo me, queste voci sono messe in circolazione da persone che si aspettano di trarre un beneficio da tutto questo”
“La cosa più triste é che tra queste persone vi sono alcuni giocatori che su questo Tour hanno costruito le loro carriere, ma che ora sono incentivati a giocare su un altro Tour”.
Il riferimento é evidentemente ai giocatori della LIV Golf, nei cui confronti, come sappiamo, il DP World Tour ha riportato una significativa vittoria nell’arbitrato sportivo intentato da alcuni di loro contro il Tour europeo.
Pelley ha anche respinto il paragone tra il DP World Tour e l’Asian Tour, definendolo “insensato”:
“Come ho detto l’anno scorso a Wentworth, se si osservano le opportunità di gioco, il numero dei tornei, il numero dei paesi in cui organizziamo i tornei, il numero dei media partners, la qualità dei nostri sponsors, il numero complessivo dei nostri members, l’innovazione che abbiamo portato dentro e fuori dal campo, l’inclusività che sosteniamo nei confronti del golf femminile e di quello dei diversamente abili, si può cogliere l’idea complessiva verso cui il Tour sta indirizzando i suoi sforzi”
“Ed improvvisamente saremmo un Tour più debole? E’ un ragionamento che non sta in piedi”.