Il golf richiede pazienza, non perfezione. Wyndham Clark docet

Il golf in questo assomiglia alla vita: ciò che tutti noi facciamo in campo non è altro che un continuo laboratorio dove ogni giorno e a ogni colpo sperimentiamo tecniche per sopravvivere, per risolvere problemi e per convivere al meglio sul filo del caos.

In questo senso, dopo anni di frustrazione e di risultati ben al di sotto del talento, Wyndham Clark pare aver finalmente trovato -per lo meno sul campo da golf- una formula vincente, che domenica scorsa  ha permesso all’americano di alzare al cielo il primo grande trofeo conquistato sul Pga Tour: il Wells Fargo Championship.

Troppo nervoso, ansioso e soprattutto frettoloso di dimostrare in primis a se stesso e infine agli altri ciò di cui era capace, Wyndham in qualche domenica in cui era stato in contention, aveva sempre mandato tutto all’aria. Ma il weekend scorso è stata tutta un’altra storia: il 63 segnato nel sabato, e soprattutto quel 67 tostissimo firmato nella giornata finale, ci hanno regalato da una parte un uomo diverso, dall’altra una lezione utile a tutti.

Ora, partiamo dall’uomo: la metamorfosi mentale di Clark ci ha dimostrato che scegliere di essere una persona diversa si può. Basta desiderarlo.

“Non volevo più essere quel tipo di giocatore che sono stato nei precedenti tornei in cui ero in lizza per il titolo – ha spiegato Wyndham ai microfoni dopo la vittoria- Quella persona probabilmente oggi avrebbe segnato 2 o 3 o più colpi sopra al par, avrebbe perso la pazienza e avrebbe incasinato tutto. Il mio problema è sempre stato mentale più che tecnico: ho sempre amplificato al massimo le mie emozioni e lo swing ne risentiva, ma alla fine ho capito, anche grazie ai consigli dei miei amici, del mio caddie e dei libri che ho letto (“The Bus Energy”, su tutti NdR) che si tratta solo di fare dei buoni swing anche alla domenica, esattamente come faccio negli altri giorni della gara. Tutto qui”.

E ancora: “Ho capito che non bisogna essere perfetti, ma solo molto pazienti. Ed è quello che ho scelto di essere”.

Ora, già solo in queste righe ci sarebbe moltissimo da imparare per tutti noi, ma forse la vera lezione deve ancora arrivare e, sulla base di quanto ci ha mostrato Wyndahm Clark domenica sul campo da golf, azzardo a dire che è la seguente:

la vita non è quello che vuoi; se vuoi altro, devi prima diventare altro e la vita si accoderà.

Rifletteteci gente.


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