The Lido: il campo più bello che non hai mai giocato (ancora)

Se nella prima metà del ‘900 aveste chiesto in giro per gli Stati Uniti quale fosse il campo da golf migliore al mondo, probabilmente quasi tutti avrebbero risposto “Pine Valley” o “The Lido”. Quasi cento anni dopo, Pine Valley è ancora saldamente in vetta alle classifiche dei migliori campi al mondo, The Lido invece, è stato distrutto per essere usato come base militare durante la seconda guerra mondiale.

Per decenni questo campo è rimasto nell’immaginario degli appassionati di golf di mezzo mondo come “il campo più bello che non può essere giocato”, ma tutto questo è destinato a cambiare questa estate.

Dopo aver avuto quest’idea in testa per anni, Michael e Chris Keiser, proprietari di alcuni dei più prestigiosi resort degli Stati Uniti, hanno deciso di ricostruire il leggendario campo perduto. Questo progetto è completamente diverso da qualsiasi altro prima di esso: l’idea dei fratelli Keiser non è quella di ricostruire una nuova versione del The Lido, ma di costruirne una copia esatta in tutte le sue forme e dimensioni.

Grazie alla fortunata collaborazione tra due informatici appassionati di golf, e alcuni dei migliori shaper al mondo guidati da Tom Doak, è stato possibile ricostruire una copia quasi perfetta del campo costruito nel 1915 a Long Island, vicino New York, dall’architetto C.B. MacDonald.

Uno dei motivi per cui questo campo era così famoso, oltre che per la sua bellezza e per la qualità della strategia delle sue buche, era il fatto che questo è stato il primo campo costruito in modo completamente artificiale nella storia del golf, e per farlo furono importati quasi 2 milioni di metri cubi di sabbia. La maggior parte delle buche sono Template Holes, buche ideali copiate dalle migliori buche delle isole Britanniche.

Per riportare in vita il percorso, Tom Doak e un gruppo di storici dell’architettura di campi da golf hanno radunato ogni documento possibile riguardo al percorso. Dopo tre anni di lavoro, utilizzando disegni, mappe e centinaia di fotografie storiche, sono riusciti a ricostruire digitalmente un modello tridimensionale del campo con un’accuratezza pari ad un piede.

Una volta finalizzato il modello è iniziata la fase di costruzione vera e propria. La maggior parte del lavoro è stata effettuata con bulldozer dotati di gps che hanno ricostruito esattamente le superfici del modello 3d.

A questo punto il lavoro dell’architetto e dei suoi shaper è stato quello di verificare che tutto fosse al posto giusto, e rimodellare tutti i green e le superfici più delicate giudicando a occhio nudo la corrispondenza tra le foto storiche e gli elementi costruiti.

Nessuno potrà mai dire con certezza se il nuovo campo sarà esattamente uguale a quello di Long Island, dalle prime fotografie però si capisce che sarà un campo spettacolare, con grandi ondulazioni e tanta strategia.


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