Il PGA Tour dopo la fusione
Ho lasciato per ultimo il tour americano perché é l’ambito più delicato da analizzare.
Gli spunti sono talmente tanti che potrei scrivere per una settimana, ma ho scelto quelli che, a mio parere sono i più significativi.
Il primo argomento non può che essere Jay Monahan.
Il Commissioner del PGA Tour é stato il leader indiscusso della crociata contro la Lega saudita, spinta ai limiti della violenza verbale.
Fino a martedì scorso.
Dopo avere dipinto la LIV Golf come il diavolo in persona (ricorderete i familiari delle vittime dell’attentato dell’ 11 settembre fuori dai cancelli del Trump National Golf Club Bedminster, primo evento LIV in territorio americamo nel 2022,NDR), Jay Monahan ha cambiato radicalmente idea.
Tanto da apparire sulla CNBC al fianco di Yasir Al-Rumayyan, Governatore del PIF, il Fondo Sovrano saudita, per annunciare la svolta epocale nel golf professionistico mondiale, che ha messo fine alla “guerra civile”.
Ottima notizia per il golf, ma pessima per lui.
La conseguenza immediata per Monahan é stata la nascita di un enorme problema di credibilità, come testimoniato dalla riunione con i giocatori tenutasi prima dell’RBC Canadian Open (vinto da Nick Taylor, canadese che ha prevalso in casa dopo più di 50 anni, NDR).
In un clima estremamente teso, i giocatori, all’oscuro dell’accordo come la quasi totalità delle parti in causa, non hanno risparmiato le critiche, anche aspre (un giocatore gli ha dato apertamente dell’ipocrita) al Commissioner, accusato di avere preteso da loro la lealtà verso il Tour e di averlo poi messo nelle mani del “nemico”.
Qualcun altro ha addirittura invocato le sue dimissioni.
Un altro argomento cruciale sono i futuri equlibri.
Qui le ipotesi si sprecano,. perché nessuno vuole ammettere di essere il gregario e non colui che ha in mano le redini della vicenda.
Jimmy Dunne, membro del PGA Tour policy board, uno dei registi dell’accordo, ha dichiarato che Jay Monahan avrà l’ultima parola sul futuro della LIV Golf, aggiungendo che Al-Rumayyan stesso avrebbe affermato che la Lega “non é quello che avrebbero desiderato (il PIF, NDR)”.
Ma questo sembra cozzare con quanto comunicato da Greg Norman al suo staff della LIV Golf.
Jay Monahan ha affermato che i giocatori del PGA Tour che hanno, a suo tempo, respinto le offerte della LIV Golf “saranno ricompensati per la loro lealtà”.
Ma, dato che lui stesso, parlando con il suo staff nel quartiere generale di Ponte Vedra ha affermato che la battaglia legale con la LIV Golf arriverà a costare quasi 75 milioni di $ (!), e che il Tour ha dovuto intaccare le proprie riserve per garantire l’aumento dei montepremi, come potrà fare fronte a questa promessa.
Dalla breve analisi che ho fatto sulla situazione dei tre Tours dopo la fusione appare evidente che tutto é in divenire.
Restate sintonizzati.