Non chiamatelo British Open

Non chiamatelo British Open

Devo confessare che anche a me capita, sovrappensiero, di chiamarlo così, e credo che sia l’effetto di anni dell’influenza che arriva da oltreoceano.

Infatti, gli americani usano da sempre il termine “the British Open” o, addirittura, “the British” riferendosi al Campionato più antico del mondo.

Per rendere meglio l’idea, vi ricordo che the Open Championship (o, se volete, semplicemente the Open) é stato disputato per la prima volta nel 1860, al Prestwick Golf Club.

Dopo 35 anni prese il via il primo U.S. Open, al Newport National Golf Club.

21 anni dopo il primo Open a stelle e strisce venne disputato il primo PGA Championship sul percorso del Siwanoy Country Club.

Infine, ben 74 anni dopo il primo tee shot di Prestwick, nacque l‘Augusta National Invitation Tournament, versione Beta del Masters Tournament.

Il termine Major venne coniato in seguito, per identificare i quattro tornei più ambiti dell’anno.

Ma nel 1860, ai tempi in cui l’ambito premio per il vincitore era la Challenge Belt, il torneo era semplicemente chiamato “the Championship”. dato che era l’unico esistente , destinato ai giocatori locali.

Ma, già nell’edizione successiva, gli organizzatori dichiararono che l’evento avrebbe dovuto “be open to the whole world”.

Ma fu solo nel 1872, quando la Claret Jug sostituì la Challenge Belt (assegnata in via definitiva a Young Tom Morris, NDR), che la R&A si riferì per la prima volta al torneo come “the Open Championship”.

La storia dovrebbe essere un argomento più che sufficiente per garantire l’uso del nome corretto ma, gli statunitensi, ancora oggi (basta leggere i titoli di oggi su Golf Digest, NDR), insistono con un termine che, anche solo geograficamente, é inesatto.

Infatti British é un termine che, essendo riferito alla Gran Bretagna, escluderebbe l’Irlanfa del Nord, che ha ospitato the Open Championship due volte, che diventeranno tre nel 2025, quando il torneo tornerà al Royal Portrush Golf Club.

Per cui, nell’attesa che i ragazzi d’oltreoceano adeguino il loro vocabolario, auguro un buon Open Championship a tutti.

(fonte Twitter)

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