Jon Rahm, i milioni della LIV Golf ed il silenzio del PGA Tour
Premetto che non voglio dare alcun giudizio morale su quanto sta accadendo, credo che in un contesto globale dove i milioni volano come le palline sia una questione opinabile.
Credo che sia giusto soffermarsi su tre argomenti.
Jon Rahm.
Nell’intervista rilasciata a David Feherty, il campione spagnolo ha spiegato i motivi della sua decisione:
“Negli ultimi due anni moltissime cose sono cambiate nel mondo del golf e, di conseguenza, anche io sono cambiato”
“Ho seguito la LIV Golf e l’innovazione che ha portato, ecco perché siamo qui oggi”
“Determinate cose non sono destinate ad essere rese pubbliche, ma ho preso questa decisione per diversi motivi, pensando a ciò che era meglio per me”
“Non fraintendetemi, é stato un ottimo affare; era un offerta importante, ed é stato uno dei motivi che mi ha spinto a decidere”
“Credo che la crescita a cui ho assistito, il come si sia trasformata in un grande business e quanto grande sarà l’impatto positivo sul gioco siano argomenti interessanti”
“Ma, come in tutte le cose, non é tutto perfetto”
“Sono fiducioso nel fatto che i vertici della LIV Golf possano ascoltare alcuni miei consigli, in modo da vedere alcuni cambiamenti in futuro, per il progresso del gioco”
“Io credo nella crescita del gioco del golf, e poter raggiungere una platea più vasta sarebbe emozionante, ed io credo che questa operazione mi aiuterà a farlo”.
La rilevanza della somma che Rahm incasserà é innegabile, ma lo é, altrettanto, il fatto che lo spagnolo sia stato, fono ad oggi, estremamente equilibratio nei commenti sulla querelle PGA Tour-LIV.
Rahmbo era nella posizione di sbloccare l’empasse in cui é finito l’accordo quadro tra i Tours, e credo che con la sua decisione il meccanismo si sia (ri-)messo in moto.
I milioni della LIV Golf.
Il progetto della LIV Golf fa parte del progetto Vision 2030.
Lo strumento attuativo di tale progetto é nelle mani del PIF, ed il carburante é costituito dai fondi (teoricamente illimitati) a disposizione del Fondo sovrano.
Come osserva giustamente John Nucci (responsabile per l’area golf di Conduct Detrimental, sito che si occupa delle intersezioni ta legge e sport, NDR) su X:
“L’importo previsto dal contratto che lega Rahm alla LIV Golf rappresenta lo 0,086% del patrimonio gestito dal PIF”.
In sostanza, é difficile, se non impossibile, competere con la LIV Golf sotto questo punto di vista, come il PGA Tour ha pensato di poter fare.
Stigmatizzare ogni volta il fatto che i sauditi puntino sull’aspetto economico mi sembra ormai inutile, se non controproducente.
Il silenzio del PGA Tour.
Se la notizia della firma del contratto da parte di Rahm ha fatto sensazione, il silenzio assordante del PGA Tour non é stato da meno (al momento sembrano tutti occupatissimi con il roll back della palla, NDR).
Ad oggi gli unici commenti sono stati quelli dei giocatori, come Justin Rose che ha dichiarato:
“Jon é un successo enorme per la LIV, ed un grande smacco per il PGA Tour”.
O come Andrew “Beef” Johnston:
“Il PGA Tour deve vergognarsi per il fatto che Rahm si sia accordato con la LIV”.
Sul lato dei media, registriamo invece le dichiarazioni di Brandel Chamblee, grande nemico da sempre della Lega saudita.
Se da un lato ha dichiarato che Rahm ha venduto la sua carriera alla LIV Golf, dall’altro, con un improvviso cambio di marcia, ha affermato:
“Spero che l’affare LIV a questo punto vada in porto”
“E’ ovviamente la cosa migliore per il PGA Tour”
“Se l’accordo dovesse completarsi, rimarrà da capire se la LIV sopravviverà o meno”.
Credo che in redazione avremo molto lavoro da fare, da qui alla fine dell’anno.