Andrew Johnston: “Comincio a chiedermi quanto il PGA Tour sia diverso dalla LIV Golf”
Andrew “Beef” Johnston ha intrapreso da tempo l’attività di opinionista (era presente in tale veste anche alla Ryder Cup a Roma, NDR).
Nell’ultima puntata del suo blog su Todaysgolfer.com, il britannico ha sparato a zero sul PGA Tour.
L’argomento del contendere é l’introduzione del Player Equity Program (sottocategoria del Player Benefit Programme, NDR), che riconosce ai giocatori, in modo sostanzialmente non paritetico, partecipazioni nell nuova entità, la PGA Tour Enterprises.
“Comincio a chiedermi quanto il PGA Tour sia diverso dalla LIV Golf”
“Io ricordo quando la LIV é comparsa sulla scena e Jay Monahan dichiarò che il PGA Tour era orgoglioso di essere basato sulla meritocrazia, con percorsi chiari per i giocatori, che venivano premiati per le loro prestazioni”.
Ma le cose sono cambiate:
“Sostanzialmente, il PGA Tour sta dicendo “Ecco una enorme quantità di soldi da parte nostra affinché non prendiate una enorme quantità di soldi da loro’ ”
“Ragazzi, questà é follia”
“Ormai tutto si gioca sul fatto di ricompensare la fascia alta del golf professionistico, ed é accaduto a causa della divisione”
“E’ veramente dannoso per il nostro sport”.
“Beef” ha poi parlato dei Signature Events:
“I Signature Events hanno un field limitato, non c’è il taglio e hanno un montepremi enorme. Vi ricorda qualcosa?”
“Il PGA Tour ha dichiarato di avere eliminato il taglio per garantire il fatto che i grandi nomi restino in gioco per l’intera durata del torneo, ma sono s*******e (licenza poetica, NDR)”
“E comunque, quante volte Rory manca il taglio?”
“E’ qualcosa che riguarda i soldi e gli sponsors, non i fans”.
Sintesi perfetta, caro Beef.