Il PGA Tour ricompensa i suoi fedelissimi

Il PGA Tour ricompensa i suoi fedelissimi

Quando Jay Monahan tornò al suo posto dopo una breve periodo lontano dai riflettori, subito dopo la sigla dellì’accordo quadro tra i Tours, trasmise a tutti i giocatori un memorandum contenente alcune indicazioni su come si sarebbe dipanato il cammino verso l’accordo defintivo.

In cima alla lista compariva il Player Benefit Programme, nato con lo scopo di ricompensare la lealtà al PGA Tour dei giocatori che hanno a suo tempo respinto le offerte della LIV Golf.

Ebbene, secondo quanto riportato dal Telegraph, nella giornata di ieri i giocatori hanno ricevuto una mail partita dal quartier generale del PGA Tour di Ponte Vedra Beach (quello raffigurato nella foto di apertura, NDR) con i dettagli della ricompensa.

Come sappiamo, PGA Tour Enterprises, la nuova entità destinata a controllare i Tours professionistici dispone di una dote da 3 miliardi di $, garantita dall’accordo siglato con lo Strategic Sports Group.

Una parte della dote é stata destinata proprio al Player Benefit Programme.

930 milioni di $ sono a disposizione di 193 giocatori che possono diventare stakeholders di PGA Tour Enterprises.

La suddivisione si basa principalmente su un metodo legato ai Career Points, rappresentativi dei risultati raggiunti sul Tour, e secondariamente sulla classifica del Player Impact Program.

I primi 36 giocatori di questa speciale classifica formano il Group One, e hanno a disposizione 750 dei 930 milioni.

Il PGA Tour intende mantenere strettamente confidenziale l’entità delle quote attribuite a ciascuna delle 36 star, ma le fughe di notizie sono inevitabili.

Così, proprio il Telegraph sostiene che nella mail arrivata a Tiger Woods la cifra indicata é 100 milioni di $.

Altre indiscrezioni riguardano Rory McIlroy (50 milioni), Justin Thomas (30 milioni) e Jordan Spieth (30 milioni).

E’ stato sottolineato che nessuno dei destinatari dei benefits riceverà compensi anticipati, come accade nel caso di sottoscrizione dei contratti LIV Golf.

Si tratta, in sostanza, di un investimento a medio-lungo termine affidato ai members del Tour.

Agli inizi della lunga vicenda PGA Tour/LIV Golf, Jay Monahan dichiarò:

“Non possiamo competere con un governo straniero che ha disponibilità monetarie illimitate”.

Sembra che il problema sia stato superato.


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