LIV Golf, il criterio per la retrocessione cambia (all’ultimo minuto…)
La scorsa stagione ha segnato l’introduzione da parte della LIV Golf di nuove regole relative alla composizione del field dei 52 giocatori che fanno parte delle 13 squadre, creando una zona di esenzione (dal primo al 24mo posto), una zona intermedia detta Drop-zone (dal 25mo al 48mo) e la zona retrocessione (49mo-52mo).
Vi ricordo che tutto questo non riguarda le due wild cards (Anthony Kim e Hudson Swafford) chiamate per “far quadrare” il numero dei giocatori ai fini della partenza shot-gun.
I Capitani delle squadre erano tuttavia esentati dal meccanismo, per cui il sistema era “lievemente” sbilanciato a loro favore, ma il tutto era giustificato (e forse non era così sbagliato) dal fatto che rivestono, nella struttura della Lega saudita, il ruolo di manager, nel senso aziendalistico, del Team.
Scrivo all’imperfetto perché il torneo di Chicago, che ha concluso la stagione del campionato individuale della LIV, ha anche segnato la fine di tale esenzione.
Poco prima dell’evento disputato al Bolingbrook Golf Club, i dirigenti della LIV Golf hanno ufficializzato la modifca del criterio che garantiva ai Captains l’esenzione dal meccanismo di qualifica per la stagione successiva.
Pertanto, i Capitani potranno trovarsi sia nella Drop-zone che sia i giocatori che dovranno guadagnarsi un posto tra i 52 tramite la LIV Golf Promotions, che l’anno scorso venne disputata dal 3 al 5 novembre.
Ora, analizzando la scelta dei dirigenti LIV sotto il profilo puramente meritocratico, credo sia comprensibile e condivisibile.
Se però mi soffermo sul lato pratico del nuovo criterio, ho delle perplessità.
Quali conseguenze avrà il fatto che il Capitano di un Team si trova nella Drop-zone o, addirittura retrocesso?
Prendiamo il caso di Bubba Watson, guida del Team Rangegoats GC, che, quasi sicuramente, sarà uno dei quattro che dovrà cercare di guadagnarsi un posto per la prossima stagione: come potrà svolgere i propri compiti di Capitano venendo a mancare il diritto a scendere in campo?
La risposta l’ha data Watson stesso all’inizio di quest’anno, quando ipotizzò il suo ritorno al ruolo di non-playing Captain.
Ma, tralasciando il caso (estremo) del Masters Champion 2012 e 2014, penso ai Capitani che, finendo nella Drop-zone, diventeranno dei free agents in cerca di un contratto per l’anno dopo.
Con chi intavoleranno le trattative?
Con se stessi? O il Team sarà “commissariato” dalla LIV Golf per consetirne il funzionamento? Oppure dovranno confrontarsi direttamente con i membri della loro squadra?
Con il Capitano di un altro Team? Situazione imbarazzante per tutti.
Attendiamo chiarimenti dallo staff di Greg Norman