Callaway e Topgolf, inversione di rotta

Callaway e Topgolf, inversione di rotta

Poco più di tre anni fa la Callaway annunciò trionfalmente la conclusione della fusione con la company del brand Topgolf.

Il percorso era iniziato nel 2006 con il primo investimento da parte dell’azienda californiana in quella che, indubbiamente, é stata l’azienda più innovativa nel mondo dell’intrattenimento legato al golf.

Chi ha avuto l’occasione di entrare in un Topgolf e di passarci qualche ora ha sicuramente percepito la validità della formula, che abbina il golf, declinato nel suo aspetto più ludico, alla musica ed alla ristorazione.

Chip Brewer, a quel tempo CEO di Callaway Golf, dichiarò:

“Callaway e Topgolf stanno semplicemente meglio unite”

“La leadership di Callaway sul mercato globale, geograficamente diversificato, dell’attrezzaturea da golf combinata con la piattaforma tecnologicamente rivoluzionaria di Topgolf, accessibile a tutti, golfisti e non, consentiranno ad entrambe le aziende di accelerare la loro crescita e creare vantaggi competitivi”

“Questa fusione ha già generato, e contnuerà a farlo, un significativo incremento di valore per gli azionisti”.

Ebbene, lo stesso Brewer, ora nei panni CEO di Topgolf Callaway Brands, ha rilasciato una dichiarazione dai toni ben diversi.

“Topgolf sta trasformando il gioco del golf, e ci aspettiamo che produca un importante ritorno a livello finanziario col tempo”

“Allo stesso tempo, Topgolf ha un diverso modello operativo, una diversa struttura del capitale ed una diversa teoria degli investimenti”

“In conseguenza di ciò, il Consiglio di Amministrazione ha deciso che separare Topgolf consentirà di posizionare meglio Topgolf e Callaway per raggiungere il successo e massimizzare il valore in capo agli azionisti”.

Il motivo di questa brusca invesrsione di rotta é facilmente individuabile proprio nel crollo del valore del titolo Topgolf Callaway Brands, che dallo scorso mese di Gennaio ha perso quasi il 25% (l’opposto di quanto il CEO spera che accada a seguito della scissione).

Il ruolino di marcia prevede la finalizzazione dell’operazione entro il mese di Luglio dell’anno prossimo, non escldudendo a priori la cessione in toto dell’azienda Topgolf stessa (il piano di dismissione “base” vede la Callaway Golf che resta azionsta al 19,1%, NDR).

Il fatto veramente singolare é che tutto questo avverrà senza necessità dell’approvazione degli azionisti.

Tra costoro c’é, casualmente, anche un certo Jon Rahm, principale brand ambasssador del marchio che, come noto, milità in una Lega sostenuta dal Fondo Sovrano saudita.

E il caso ha voluto anche che, proprio ieri, sia stato annunciato un accordo tra Topgolf Callaway Brands e Golf Saudi.

(fonte X)

L’accordo é molto ampio, va dall’apertura di 3 nuovi impianti (per cominciare, NDR), al franchising della tecnologia Toptracer fino alla distribuzione dei prodotti dei brands che si trovano sotto l’ombrello della Callaway Golf.

E’ singolare vedere un CEO statunitense che stringe la mano di un CEO saudita dopo un accordo, vero?


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