Ma quale Presidente, mi chiamo Franco!

Era Franco Chimenti, il Presidente della Federazione Italiana Golf che mi chiamò quella mattina del 2010 per complimentarsi con me  per una telecronaca.

-Buongiorno Presidente… –

“Nicola (con la o un pò aperta come la pronunciava lui), mi chiamo Franco!! Ci conosciamo da vent’anni!!”

Ancora adesso nel ricordare quel momento riesco a sentire la soddisfazione che provai per quelle parole.

Sì, perché quell’omino minuto, che da poche ore purtroppo è passato a miglior vita, aveva un cuore enorme.

Come la sua passione per il golf.

Non lo incontravo spesso. Ma quando succedeva, il più delle volte era su un campo, a seguire i “suoi” ragazzi.

Era stato anche alla guida del Golf “Le Querce” quando, da giovane professionista, insegnavo in quello che sarebbe diventato il Golf Nazionale.

Tanti momenti vissuti insieme e tanti aneddoti che nella maggior parte dei casi desidero custodire solo per me, altri che possono essere raccontati solo“de visu”, poiché scritti qui non renderebbero.

Ricordi che oggi rendono la stesura di questo breve pezzo ancora più difficile.

Uno dei più nitidi riaffiora alla mente come se fosse adesso: era il 20 settembre 2013 e ci trovavamo  in esterna a Torino per la diretta in occasione del 70° Open d’Italia, con Lindt che era il title sponsor.

Avevamo appena terminato la trasmissione e ricevemmo una chiamata con l’invito di andare presso la tenda della Federgolf.

Un invito informale, dove noi giornalisti avremmo incontrato il Presidente per fare quattro chiacchiere.

Voleva portare la Ryder Cup in Italia (l’anno prima l’Europa aveva vinto negli Stati Uniti a Medinah), e  dopo un primo momento di silenzioso smarrimento dove tutti pensavamo ad una “boutade” spiritosa, conoscendo il professore, avevamo iniziato ad appellarlo in diversi modi, dandogli praticamente del visionario.

Come scrissi tempo fa, in un articolo dedicato alla Ryder Cup di Roma, mi resi conto che quel termine poteva essere azzeccato se usato con l’accezione  della “vision aziendale” che definisce gli obiettivi e i valori futuri di un azienda nel tempo.

I fatti sono ormai noti a tutti, così come i numeri che l’evento ha generato.

La felicità del Presidente, già in uno stato di salute precario, la vidi con i miei occhi e la fotografai.

La foto lo ritrae prima di un’intervista e mi fa piacere ricordarlo così, in un momento così bello e carico di significato per uno dei tanti obiettivi raggiunti.

Era Franco.

Era uno dei vincitori della Ryder cup.


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