Oggi voglio affrontare con voi una delle frustrazioni più comuni e logoranti tra i giocatori di golf: un giro o un periodo in cui quel putt proprio non vuole saperne di entrare.
Non sto parlando di un problema tecnico.
Parliamo di qualcosa di ben più insidioso: qualcosa che dentro di voi vi blocca.
Quella sensazione di non riuscire ad essere in “contention” quando conta davvero.
Quante volte vi è capitato di giocare un drive perfetto, un ferro magnifico, e poi, arrivati sul green, sentirvi paralizzati?
Quella palla sembra respingere la buca, e ogni putt sbagliato amplifica la frustrazione, la rabbia, la sensazione di non essere all’altezza. Questo non ha nulla a vedere con la “sfortuna” o la “giornata no”, bensì evidenzia un’interferenza tra le abilità motorie consolidate e i processi cognitivi ed emotivi che ne alterano l’esecuzione.
Il Circolo Vizioso della Delusione
Quando inizia a diventare difficile finalizzare, la nostra mente tende a cadere in un terribile circolo vizioso, che segue uno schema neuro-cognitivo preciso:
1. Focalizzazione negativa sull’esito. La delusione per l’errore, che si trasforma rapidamente in frustrazione, poi in rabbia e, infine, in un senso di impotenza. Questo stato emotivo negativo non fa altro che alterare la nostra percezione e la nostra esecuzione. La pressione aumenta, i muscoli si irrigidiscono, la visione si restringe.
2. Sovra-Elaborazione Cognitiva. Lo stato disfunzionale che si è attivato, innesca una “sovraccarico” della working memory. Invece di affidarsi alla memoria procedurale (il “saper fare automatico”), il giocatore tenta di controllare consciamente ogni micro-movimento del putt.
3. Deterioramento della Performance Motorie. La tensione muscolare indotta dallo stress e l’interferenza cognitiva si traducono in una minore fluidità del movimento, alterazione della forza e della traiettoria, e conseguente errore di esecuzione.
4. Rinforzo Negativo. L’errore conferma l’aspettativa negativa iniziale, creando un loop di rinforzo che consolida la il circolo vizioso per i colpi successivi.
È possibile uscire da questa spirale discendente?
Uscirne è possibile ma l’obiettivo non è eliminare l’errore, piuttosto è importante ristabilire l’armonia tra i mente e corpo.
Come fare?
Ecco alcune strategie evidence-based:
- Re-Direzionamento dell’Attenzione (Attentional Refocusing).
- Defocalizzazione del Risultato (Outcome De-Emphasis)
- Routine Pre-Colpo Strutturata (Structured Pre-Shot Routine)
- Visualizzazione Funzionale (Functional Visualization)
- Ancoraggio Somatico e Respiratorio (Somatic and Respiratory Anchoring)
- Rieducazione dell’Interocepzione
Adottare queste strategie non solo affinerà le vostre performance sul green, ma potenzierà anche la vostra antifragilità, una competenza cruciale che trascende ampiamente i confini del campo da golf.
La prossima volta che vi troverete ad affrontare un periodo di difficoltà con il putt, ricordate: non è sempre solo questione di tecnica o di sfortuna!
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