Anna Nordqvist interrompe la collaborazione con i sauditi di Aramco

La svedese Anna Nordqvist, vincitrice del Women’s British Open 2021 a Carnoustie e vice capitana del Team Europe alla Solheim Cup di Finca Cortesìn, ha deciso improvvisamente di interrompere la collaborazione con i sauditi di Aramco.

“Non è stato come immaginavo che fosse” – ha dichiarato Anne Nordqvist all’agenzia di stampa svedese TT – “Devo pensare a me stessa,  così non mi sentivo bene. Non ero preparata a ricevere così tanto odio e commenti cattivi da parte di persone che non mi conoscono nemmeno”.

La saudita Aramco è  una delle maggiori compagnie petrolifere a livello mondiale, la più grande del mondo come capitalizzazione di mercato.  Rappresenta inoltre il mezzo principale con il quale il governo di Riyad sviluppa la sua strategia di investimento nel mondo sportivo, oltre al golf (LIV Golf e Aramco Team Series) anche nella Formula 1.

Questi accordi – si tratta di miliardi di dollari – sono stati criticati da più parti come ‘sportwashing’, cioè come un modo per distogliere l’attenzione alle problematiche in materia di diritti umani e libertà civili dell’Arabia Saudita.

Nordqvist ha tenuto a precisare che “non è mai stata una questione di soldi. Volevo fare qualcosa per il golf femminile ed in particolare per il Tour europeo”.

Tuttavia ha confermato che parteciperà ugualmente all’Aramco Saudi Ladies International che si terrà al Royal Greens Golf in Arabia Saudita dal 16 al 19 febbraio.

“Devo giocare in quattro competizioni del Tour Europeo prima di agosto perché il mio obiettivo principale è disputare la Solheim Cup” ha precisato Nordqvist.

Naturalmente non sono stati resi noti i dettagli finanziari di questo fine accordo.

Ma mi sorge un dubbio: che questa retromarcia di Anna Nordqvist non sia in qualche modo collegata al voto che le giocatrici saranno chiamate ad esprimere (ancora non si sa quando) circa la fusione tra LET e LPGA?


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