Cameron Young, il nuovo “eterno secondo”?
Nel golf, come in ogni altro sport, sia che si parli di amateurs, sia che il palcoscenico sia quello calcato dai professionisti, sullo sfondo della prestazione sportiva aleggia sempre la possibilità che si realizzi un qualcosa che va oltre una vittoria o anche, semplicemente, una prestazione sopra le righe.
Quel qualcosa è sintetizzato con una semplice parola: record.
Tuttavia, i records possono essere positivi o negativi, ed in questo caso non rendono felice colui (o colei) che li realizza,
Ed é proprio questo il caso di Cameron Young.
Il giocatore statunitense ha chiuso il Valspar Championship alle spalle di Peter Malnati, che lo ha staccato di due colpi, incassando 915.000 $.
Young é così balzato dal 46mo al 20mo posto della FedEx.
Tutto bene, quindi?
Ebbene, Cameron Young si é dichiarato complessivamente soddisfatto della sua prestazione sul Copperhead Course, ma il fatto é che l’argomento del giorno é immediatamente diventato il record che ha fissato, di cui tuttavia il PGA Tour Rookie of the Year del 2022 non é soddisfatto.
Per Young é stata la settima volta in cui si é trovato sul secondo gradino del podio di un torneo del PGA Tour senza avere mai, di contro, vinto un torneo.
La serie é iniziata nel 2021, con il Sanderson Farms Championship.
Nel 2022 é arrivato secondo, nell’ordine, a quattro tornei: Genesis Invitational, Wells Fargo Championship, The Open Championship e Rocket Mortgage Classic.
Nel 2023 é stato il runner-up al Dell Technologies Match Play.
Young con la seconda posizione al Valspar ha fatto suo un record (che sicuramente nessun suo collega gli invidia) che durava dal 1983, ed il fatto più curioso é che ci sia riuscito facendo segnare quattro giri sotto par, unico giocatore di tutto il field a riuscirci.
Il golf porta dentro di sé un mistero di cui si può venire a capo solo continuando a giocare.
E come dopo sette doppi bogeys può arrivare il birdie, così dopo sette secondi posti può arrivare la vittoria.
Continua a giocare, Cameron.
