Chi sarà il re del match play?

Ed eccoci qui, a poco più di due settimane dal Masters con l’appuntamento annuale del WGC Dell Technologies Match Play, che come di consueto inizia di mercoledì e che è forse il torneo più imprevedibile della stagione del Pga Tour. Innanzi tutto, il format: per il settimo anno, i migliori 64 giocatori del mondo sono divisi in 16 gironi all’italiana; il vincente di ogni round robin passa ai match successivi che vengono disputati con la formula dell’eliminazione diretta.

Ora: apriamo il capitolo “imprevedibilità del torneo”. Per darvi un’idea, prendiamo in considerazione l’edizione 2021 della manifestazione, vinta da Billy Horschel: in quell’occasione, i giocatori con un seed peggiore, in particolare quelli compresi tra le teste di serie 49/64, hanno conquistato il maggior numero di match.

Dunque, l’unica considerazione statistica che possa valere la pena azzardare è sul campo, l’Austin Country Club sul quale il torneo si disputa dal 2016: ebbene, da allora, i giocatori che hanno passato in vantaggio le prime 9 buche hanno poi conquistato il mach nel 75% delle occasioni. E ancora: la buca 1 e la 13 sembrano rivestire una particolare importanza. I numeri raccontano infatti che:

  • chiunque abbia vinto la buca di apertura ha portato a casa l’incontro il 68% delle volte;

  • chiunque abbia vinto il proprio incontro NON ha mai perso la spettacolare buca 13.

Dunque, come anticipato in apertura, è assai arduo, vista la formula del torneo, riuscire anche solo a immaginare, figuriamoci a pronosticare, un papabile vincitore: l’unico dato che si può aggiungere è che se avete voglia di rischiare qualche euro, potrebbe essere una scommessa sì un pò pazza, ma neppure tanto, quella su Alex Noren, che non solo è in un buon momento di forma, ma che ad Austin, in carriera, dal 2018 ha vinto il 31% delle buche.

Nel frattempo, mentre provate a pensare su chi puntare, vi ricordo che in Texas non saranno al via Rory McIlroy, Hideki Matsuyama, Phil Mickelson (che ha già fatto sapere che non giocherà neppure il Masters) e, purtroppo, neppure il nostro Chiccuzzo Molinari. Tutti gli altri, compreso il redivivo Bryson DeChambeau e il sorprendente 49enne Richard Bland, ci saranno eccome.


Contenuti simili
Total
0
Share