I giocatori del PGA Tour contro Jay Monahan?
Negli ultimi tempi si sono moltiplicati i segnali di insoddisfazione e di insofferenza da parte dei giocatori del PGA Tour nei confronti del Commissioner in carica.
Chiaramente non parlo del gotha dei giocatori del Tour che, al momento, fanno ancora quadrato attorno a Jay Monahan.
Il malessere é diffuso tra coloro che la carta se la devono sudare per tutta la stagione, come Nate Lashley, passando da Jimmy Walker, per arrivare a Chris Stroud (che in passato ha fatto parte del Player Advisory Council, NDR), uno dei giocatori del PGA Tour che prenderà parte alla LIV Golf Promotions che, alla domanda circa i motivi della sua scelta ha indicato anche il fatto che “il Tour non si interessa di te se non sei tra i top 30”.
Ma non é tutto qui.
Secondo quanto riportato da NoLayingUp sul suo profilo X, nella giornata di giovedì scorso alcuni giocatori (rimasti anonimi) hanno fatto circolare una petizione tra i loro colleghi chiededo loro, se interessati e d’accordo con il suo contenuto, di sottoscriverla.
I contenuti della petizione coprono praticamente tutti gli aspetti più importanti della gestione del PGA Tour:
- Attribuzione dei punti FedEx agli eventi Signature rispetto a quelli con field intero;
- Il numero dei posti disponibili per i Signature Events
- Il Player Impact Program;
- La leadership del PGA Tour, il PGA Tour policy Board ed i Player Directors.
Ora, non posso sapere se questa petizione avrà un seguito o é una semplice provocazione, ma é di certo un chiaro messaggio nei confronti del Commissioner, ma anche nei confronti dei top players del Tour.
In occasione del New York Times DealBook Summit, tenutosi recentemente, Jay Monahan ha affermato: “Io sono il miglior leader per il PGA Tour”.
Mi domando cosa potrebbero rispondergli i giocatori.
Ma mi faccio anche un’altra domanda: fino a quando Justin Thomas, Jordan Spieth o Scottie Scheffler (per citare alcuni dei top players) continueranno a fare finta che va tutto bene?