Il DP World Tour ad un bivio
Dopo la forte presa di posizione del PGA Tour, che ha sospeso a tempo indefinito i giocatori che hanno aderito alla LIV Golf di Greg Norman, tutto il mondo del golf, a partire dagli addetti ai lavori, per arrivare a tutti gli appassionati, aspettava di conoscere le decisioni in merito da parte del DP World Tour.
Fino a due giorni fa, si sono susseguiti alcuni comunicati interlocutori.
Devo però dire che uno di questi ha attirato la mia attenzione.
Il 15 Giugno il DP World Tour ha rilasciato un comunicato stampa per smentire con fermezza le voci circolate in merito alla presenza del CEO Keith Pelley al Centurion Club, in occasione dell’evento inaugurale della Saudi League.
Perchè questa smentita priva di ulteriori dettagli? Lascio a voi la risposta.
Ma torniamo alla fine del silenzio da parte del DP World Tour.
Il 17 giugno l’ufficio stampa del Tour europeo ha comunicato che i giocatori LIV (come ormai vengono definiti) potranno partecipare al BMW International Open che si terrà al Golf Club Eichenried di Monaco da giovedì 23 a domenica 26.
Mossa in totale contrasto con la linea del PGA Tour.
Un segnale forte, tanto da scatenare i più svarati commenti, in un senso e nell’altro,
Ma il giorno dopo, colpo di scena.
Nuovo comunicato del DP World Tour.
I giocatori LIV (notizia dell’ultimo minuto, anche il messicano Abraham Ancer ha aderito) non potranno prendere parte allo Scottish Open.
Notizia che sottintende una linea completamente opposta a quella del giorno prima.
Quindi, cosa ha deciso in realtà il DP World Tour? Quale strada del bivio davanti a cui si trova imboccherà?
Propongo un paio di spunti di riflessione.
La smentita della presenza di Pelley al Centurion Club é arrivata dopo un’altra notzia, quella di una ipotetica trattativa tra i sauditi e i loro “cugini” degli EAU per arrivare all’acquisizione del DP World Tour da parte del Fondo Sovrano saudita.
Il comunicato relativo allo Scottish Open va letto e compreso alla luce del fatto che il sostanzioso “restyling” subito dal torneo (il nuovo sponsor Genesis, l’incremento del montepremi ed il co-sanctioning) é tutta farina del sacco del PGA Tour.
Non allinearsi, per questo torneo, alle posizioni del Tour guidato da Jay Monahan sarebbe stato un gesto non compatibile con l’Alleanza Strategica.
Detto questo, é evidente che Keith Pelley ed i suoi collaboratori dovranno prendere una posizione netta ed univoca.
Io la mia idea in merito me la sono fatta da tempo.