Il PGA Tour si aggiudica il primo round della battaglia legale con la LIV Golf
Nella giornata di martedì si é tenuta la prima udienza relativa alla causa intentata da 11 giocatori della LIV Golf contro il PGA Tour.
Beth Labson Freeman, giudice della della Corte Distrettuale degli Stati Uniti del Distretto della California del Nord, ha deciso in merito alla richiesta di ordinanza restrittiva collegata alla causa.
Tale richiesta rivestiva carattere di urgenza, in quanto tre dei giocatori ricorrenti erano stati esclusi dai PlayOffs della FedEx che prendono il via oggi con il FedEx St.Jude Championship sul percorso del TPC Southwind.
Ebbene, il Giudice ha respinto tale richiesta, motivando la sua decisione sulla base dei contenuti dei contratti sottoscritti dai giocatori con la LIV Golf.
“Alla Corte sembra che i contratti LIV, negoziati dai giocatori ed applicati dalle parti, fossero basati sul calcolo, da parte dei giocatori stessi, di ciò che avrebbero perso e sulla monetizzazione dell’importo necessario a compensare tali perdite”.
La Freeman ha anche fatto notare come la LIV Golf abbia garantito ai giocatori sospesi l’opportunità di giocare a golf ad alti livelli negli Stati Uniti con un compenso garantito “…guadagnando più di quanto, ragionevolmente, si sarebbero aspettati di guadagnare (giocando, NDR) in un ragionevole lasso di tempo sul PGA Tour”.
“Hanno fatto una scelta di affari per ricevere danaro” é stato il commento di Elliott Peters, legale che rappresentava il PGA Tour all’udienza.
La LIV Golf, dal canto suo, in una nota ufficiale, ha espresso “disappunto” per la decisione della Corte, precisando che “nessuno guadagna dall’impedire ai giocatori di partecipare ai tornei”.
Esaurito il primo round, ora l’attenzione di sposta sul ricorso vero e proprio, incentrato sulle presunte violazioni della normativa antitrust da parte del PGA Tour.
Il Giudice Freeman ha comunicato agli avvocati delle parti che la prima disponibilità nella sua agenda per trattare il ricorso é a Settembre del 2023, e che se tale data non venisse accettata, si andrebbe direttamente al 2025.
Credo che nessuno dei contendenti possa permettersi tempi così lunghi.
Come ho già detto, le lancette corrono, ci sono appuntamenti importanti all’orizzonte.