Matt vince il suo primo Major, e non solo
La mia amica Isa lo avevo detto in tempi non sospetti che questo ragazzo aveva davanti a sè un futuro radioso, molto prima del suo articolo di poco tempo fa.
Bene, quel futuro é già diventato presente, con una vittoria pesantissima.
Vincere lo U.S. Open vuiol dire domare un campo con un setup che i giocatori non incontrano negli altri tornei, ci vogliono nervi di acciaio, oltre che un gioco senza sbavature (Fitzpatrick ha fatto in totale 13 bogeys e 19 birdies sui 4 giri).
Peraltro, sembra che a Matt questo percorso piaccia proprio, dato che nel 2013 si aggiudicò lo U.S. Amateur proprio a Brookline.
Dopo avere alzato l’Havemeyer Trophy, domenica ha alzato lo U.S. Open Golf Trophy (sì, é così, questo trofeo non ha un nome che lo contraddistingue).
Ma, chiaramente, non é l’unico premio che ha ricevuto.
Ha incassato l’assegno per il vincitore più cospicuo della storia dello U.S. Open: 3.150.000 $.
Per i prossimi 10 anni non dovrà preoccuparsi di rincorrere la qualifica per giocare l’Open degli Stati Uniti: ci sarà sempre un armadietto con il suo nome sopra ad aspettarlo nello spogliatoio.
Similmente, potrà bloccare in agenda i weekend degli altri Majors per i prossimi cinque anni (stessa cosa per il The Players, il quinto Major).
100 punti per il World Ranking non si negano a nessuno che abbia vinto lo U.S. Open.
Per il Ranking FedEx va anche meglio, i punti sono 500 (il bonus vale solo per i Majors, normalmente un vincitore di torneo sul PGA Tour ne prende 100).
Il 28enne di Sheffield ha anche ricevuto inviti che però sono “congelati”.
Non appena compirà 50 anni, potrà sfruttare i cinque inviti per partecipare allo U.S. Senior Open, mentre invece potrà presentarsi lifetime sul tee dei partenza del Senior PGA Championship e del Senior Open di casa sua.
Si é anche garantito lo status di giocatore del PGA Tour fino al 2027, ma, al momento, preferirei non soffermarmi molto su questo punto, dato che é diventato un argomento divisivo.
Che assurdità.
Comunque.
Bel colpo, Matt.
