Nella ventottesima settimana dell’anno, dall’11 al 17 luglio i tornei di golf da seguire sono tanti, ma uno su tutti è quello più atteso: il 4° Major dell’anno, il più antico, che quest’anno festeggia i 150 anni: l’Open Championship, che si giocherà nella patria (e nella casa) del golf.
… ma andiamo con ordine!
Alps Tour – Fred Olsen Alps de la Gomera
Dal 14 al 16 luglio i giocatori dell’Alps Tour viaggiano alle Isole Canarie per il Fred Olsen Alps de la Gomera 2022.
Il torneo si disputerà al Tecina Golf, un percorso PAR 71 di 6.343 metri, progettato dall’architetto britannico Donald Steel e situato nell’isola canaria di La Gomera. Il campo si affaccia sull’Oceano Atlantico e tutte le 18 buche si giocano di fronte all’oceano. Per raggiungere il primo tee, i giocatori dovranno salire sulla collina e da lì il campo si gioca in discesa, immerso nella vegetazione autoctona delle Isole Canarie.
Questa sarà la terza edizione del Fred Olsen Alps de la Gomera, dopo che le due precedenti sono state nel 2018 e nel 2019. La Gomera è diventata una destinazione europea per il golf professionistico negli ultimi 11 anni ha ospitato per 8 anni anche una tappa del Challenge Tour.
Ci avviamo verso la fine della stagione 2022, con solo 4 eventi in calendario, ed i giocatori diventano ancora più competitivi, con voglia di di ottenere importanti punti dell’Ordine di Merito. Al termine del calendario, infatti, i primi 5 giocatori accederanno alla stagione 2023 del Challenge Tour.
Tra gli 85 giocatori in campo, partecipano anche 10 vincitori di questa stagione: Stefano Mazzoli, Oihan Guillamoundeguy, Tomas Guimaraes Bessa, Adrien Pendaries, Mathias Eggenberger, Manuel Morugan, Koen Kouwenaar, Tom Vaillant, Gary Hurley e Davey Porsius.
L’attuale leader dell’Ordine di Merito e più recente vincitore, l’azzurro Gregorio De Leo, non sarà in campo questa settimana.
Nel field, c’è anche l’attuale defending champion: lo spagnolo Gonzalo Vicente Elena, che ha vinto nel 2019 con un punteggio di 14 sotto il PAR.
Tra i campioni in campo, che si contenderanno un montepremi di 40.000 euro, gli italiani saranno: Stefano Mazzoli, Riccardo Bregoli, Michele Ortolani, Andrea Saracino, Cristiano Terragni, Ludovico Addabbo, Gianmaria Rean Trinchero, Carlo Casalegno, Giacomo Fortini, Davide Buchi, Federico Livio, Gianluca Proietti, Jacopo Albertoni e Lorenzo Castelli.
Challenge Tour – Euram Bank Open 2022
Questa settimana, dal 14 al 17 luglio la Road to Mallorca si dirige in Austria per l’Euram Bank Open, che si terrà al Golf Club Adamstal Franz Wittmann.
Il campo si trova nel mezzo delle Prealpi della Bassa Austria ed è riconosciuto come uno dei campi più belli del mondo, con uno scenario davvero straordinario e di un fascino unico.
E’ un percorso molto mosso e ciascuna buca porta un nome che la caratterizza. Franz Wittmann è un pilota di rally austriaco, che ha vinto 12 titoli di campione nazionale. E’ stato un grande amante anche del golf e, proprio per questo, ha dato vita al Golf Club Adamstal, realizzando nove buche nel 1995. Wittmann è diventato presidente dell’Associazione austriaca di golf dal 2006 al 2013, dove ha svolto un ruolo fondamentale nel formare la nuova generazione di golfisti austriaci.
Nel 1998, il canadese Jeff Howes, che è stato al fianco di grandi progettisti come Jack Nicklaus, è stato incaricato di estendere il campo a 18 buche ed oggi il tracciato austriaco è uno dei suoi più grandi successi.
In campo, oltre a sei vincitori della stagione 2021-2022 come Daniel Hillier, Javier Sainz, Nicolai Kristensen, Liam Johnston troviamo sei campioni azzurri: Andrea Romano, Lorenzo Scalise, Aron Zemmer, Jacopo Vecchi Fossa, Enrico Di Nitto, Federico Maccario, Edoardo Raffaele Lipparelli e Filippo Bergamaschi.
PGA Tour / DP World Tour – Barracuda Championship
Dal 14 al 17 luglio nel calendario del PGA Tour e del DP World Tour ci sarà il secondo evento co-sanzionato, nell’ambito del nuovo accordo strategico tra i due Tour maggiori. Saranno 50 i giocatori del DP World Tour che vivranno l’esperienza del Barracuda Championship.
Il sistema di punteggio sarà insolito: lo Stableford modificato, che non è immediato da comprendere.
I campioni viaggiano in California e giocheranno sul Tahoe Mountain Club, un campo progettato da Jack Nicklaus. Il percorso, nel bel mezzo di una foresta di pini è ad un’altitudine che rende necessario un sapiente ricalcolo delle distanze. L’Old Greenwood, almeno dal punto di vista estetico, è davvero spettacolare.
Il campo, che vanta una manutenzione davvero certosina, è caratterizzato da profondi bunker intorno ai green, che sono ampi e molto mossi.
A circa 1.800 metri sul livello del mare, il percorso non resiste alle distanze raggiunte dai professionisti del Tour moderno ed i punteggi, da quando il torneo si è trasferito qui nel 2018, lo riflettono. La distanza che l’altitudine consente ai giocatori del Tour, infatti, è diventata un problema.
Il sudafricano Erik van Rooyen, defending champion dell’evento, non sarà in campo poiché impegnato in Scozia, a giocare per la prestigiosa Claret Jug. La sua vittoria dello scorso anno, tuttavia, aveva stabilito un vero e proprio record di punteggio (50 punti su 72 buche), con vittoria di cinque punti su Andrew Putnam, presente nell’entry list.
Questa settimana in campo, a contendersi un montepremi di 3,7 milioni di dollari ci saranno anche gli azzurri Andrea Pavan, Nino Bertasio, Francesco Laporta e Renato Paratore.
Gli esperti suggeriscono che questa formula di gara si addica molto ai giocatori aggressivi (che realizzano molti birdie), pertanto consigliano di tenere d’occhio:
- Maverick McNealy è il giocatore più alto in classifica per numero di birdie totali. Il campione, alla sua terza partecipazione all’evento, vanta una top10 ed una top20. Il suo gioco è stato buono recentemente, con un 16° posto allo Scottish Open della scorsa settimana.
- Mark Hubbard che ha il miglior rapporto tra tra birdie e bogey. Questa statistica, tenuta dal PGA Tour, porta Hubbard davanti a grandi campioni come Rory McIlroy e Cameron Smith, con un valore che è il migliore di tutti i giocatori presenti in campo questa settimana. Anche se, in cinque partecipazioni all’evento, ha ottenuto un 18esimo posto come miglior piazzamento, sta attraversando un buon periodo di forma con sette tagli consecutivi passati ed un terzo posto ottenuto la scorsa settimana in Kentucky.
Seguiremo il torneo, dal 14 luglio (nella notte tra il 14 ed il 15 luglio) su GOLFTV/DISCOVERY+ ed EUROSPORT, con il commento di Alessandro Bellicini e Matteo Delpodio alla seguente programmazione:
PGA Tour – The 150th Open Championship
Il più antico campionato di tutti i tempi, l’Open Championship, torna dal 14 al 17 luglio, nel Regno di Fife e nella patria spirituale del golf: St. Andrews.
Nella storia dell’Open Championship la prima pallina fu colpita il 17 ottobre 1860 al Prestwick Golf Club, sulla costa scozzese dell’Ayrshire. Il torneo, con otto partecipanti, si disputò su tre giri del campo a 12 buche e Willie Park Senior sconfisse il vecchio Tom Morris vincendo di due colpi. Egli fu proclamato campione di golf dell’anno e ricevette la Challenge Belt (e nessun premio in denaro). La tradizione continua ancora oggi, anche se con qualche diversità.
La storia parla poi di una vittoria, l’anno successivo, di Old Tom e di un pareggio per la vittoria di quattro campionati Open ciascuno(sia per Park che per Old Tom), fino al 1868. Fu poi la volta di un nuovo protagonista: Young Tom Morris, figlio di Old Tom, che vinse per tre anni consecutivi. Fu solo nel 1872 che fece la sua comparsa nella storia la Auld Claret Jug, assegnata proprio al giovane Tom, che fu il primo giocatore il cui nome fu inciso sul trofeo.
Nel 2022 la Claret Jug è rimasta la stessa, ma sarà accompagnata da un assegno di 2,5 milioni di dollari (14 milioni di dollari è il montepremi dell’intero evento).
Per la 150esima edizione dell’Open Championship il percorso sarà quello della Home of Golf.
L’Old Course, che fu chiamato per la prima volta “Old,” con l’apertura dell’adiacente New Course nel 1895, è esistito per centinaia di anni senza alcuna modifica di rilievo. Nel 1863 Old Tom Morris, greenkeeper di St. Andrews, invertì il senso di gioco da orario in antiorario, che esattamente il senso in cui viene giocato oggi. L’Old Course ha ospitato l’Open per 30 volte dal 1873, più di qualsiasi altro campo nel calendario del The Open.
Per l’edizione di quest’anno, il percorso è stato allungato a 6.686 metri, con la costruzione di un nuovo tee sulla buca 8, PAR 3, portata a 170 metri. Non sono state fatte altre modifiche. In tutto il percorso, infatti, rimangono 112 bunker da evitare, rough profondi e fairway duri e veloci, un po’ “cotti” dal caldo poco scozzese delle ultime settimane.
Il defending champion Collin Morikawa ha riconsegnato la Claret Jug alla R&A lunedì scorso e ha ricevuto una replica da conservare in cambio. Attualmente n° 8 al mondo, il 25enne ha vinto solo una volta da quando ha sollevato l’ambito trofeo dell’Open Championship un anno fa (allora era il n° 3 al mondo).
Le condizioni del campo, così duro e asciutto, sono simili a quelle che i giocatori hanno affrontato a Carnoustie nel 2018, il che, secondo gli esperti, sfavorisce cannonieri come Brooks Koepka o Bryson DeChambeau. Saranno sfavoriti anche i giocatori americani del PGA Tour abituati a giocare su fairway e green morbidi, con distanze esatte (senza rimbalzi).
Le condizioni sono certamente adatte, invece, a:
- Tiger Woods, che negli ultimi giorni ha trascorso più tempo di molti altri ad allenarsi sul gioco corto. Come vincitore di due titoli Open a St. Andrews, nessun giocatore conosce le sfumature dell’Old Course meglio del 15 volte vincitore di un Major. I suoi allenamenti e la sua pratica (utilizzando bastoni diversi per ciascun colpo) sono stati un vero e proprio spettacolo.
- Jordan Spieth, che conosce i links e lo ha dimostrato nella sua prima apparizione all’Open di St. Andrews nel 2015, quando ha chiuso al 4° posto.
- Il percorso dell’Old Course, vista la conformazione delle buche e la posizione del fuori limite, unita alle condizioni di vento previste, favorirà i giocatori di fade, come il numero 1 al mondo Scottie Scheffler, Cameron Smith e Marc Leishman.
Gli azzurri presenti al torneo saranno: Francesco Molinari, con partenza alle 8:14 insieme a Tommy Fleetwood e Justin Rose, Guido Migliozzi, con partenza alle 7:08 insieme a Ian Pulter e Jamie Donaldson, l’amateur Filippo Celli, in partenza alle 13:37 con Darren Clarke e Richard Bland.
Si potrà seguire il torneo, dal 14 al 17 luglio, su Sky alla seguente programmazione:
LET – Big Egg Green Open
Il Ladies European Tour torna questa settimana nei Paesi Bassi per il Big Green Egg Open, 19° evento di una stagione ricca di eventi.
Dal 14 al 17 luglio le campionesse del Tour Europeo saranno impegnate nella competizione che si terrà al Rosendaelsche Golf Club, PAR 72 di 5.995 metri. Sono 119 le giocatrici pronte a sfidarsi per un montepremi di 250.000 euro nell’evento 72 buche stroke-play.
Sullo stesso percorso, lo scorso anno, Steph Kyriacou ha sigillato la sua prima vittoria da professionista, superando Sanna Nuutinen in un’appassionante sfida nell’ultimo round, vincendo alla fine per due colpi grazie a due birdie nelle ultime tre buche.
Anche quest’anno non mancheranno i talenti, come la stella della Solheim Cup Anna Nordqvist tra le giocatrici che scenderanno in campo giovedì.
Whitney Hillier, n° 9 della Race to Costa Del Sol, è la giocatrice in campo più alta nel ranking questa settimana, mentre Becky Brewerton cercherà di entrare nella top10, visto che si trova al 12° posto.
In campo c’è anche l’azzurra Elena Virginia Carta, che seguiremo con attenzione.
LPGA – Dow Great Lakes Bay Invitational
L’evento prenderà il via questa settimana al Midland Country Club dal 13 al 16 luglio, dove 72 team da due giocatrici si sfideranno per aggiudicarsi una parte del montepremi da 2,5 milioni di dollari.
Il Dow GLBI ha debuttato nel 2019 come prima competizione ufficiale a squadre nella storia del LPGA Tour. Nello stesso anno il torneo ha vinto il premio LPGA Tournament of the Year.
Giocato in un mix di foursomes e fourball, nel corso dei quattro giorni di gara, il punteggio finale è “inconsueto” (e basso) e la possibilità di vedere qualcosa di diverso dal solito stroke play lo rende davvero interessante.
Tra queste coppie questa settimana ci sono due coppie di sorelle che hanno vinto un Major: le sorelle Nelly e Jessica Korda e le sorelle Ariya e Moriya Jutanugarn, assolutamente da seguire.
Il Midland Country Club, PAR 70 di 5.700 metri circa, è stato inaugurato nel 1928, ed è ormai un luogo familiare per il LPGA Tour e per questo evento, giunto alla sua terza edizione dopo che il torneo del 2020 è stato cancellato a causa della pandemia. Il percorso prevede acqua che entra in gioco solo su due buche, ma i bunker in campo sono moltissimi e la chiave del successo saranno la precisione e la strategia.
L’unica azzurra in campo è Giulia Molinaro, che giocherà in coppia con la spagnola Luna Sobron Galmes.
Campionato Nazionale Pulcini e Pulcine
Dal 13 al 15 luglio, i Campionati Nazionali Pulcini e Pulcine saranno al Golf Club Cervino, a 2050 metri di altitudine. In campo ci saranno 92 ragazzi e 52 ragazze, tutti under14, che si sfideranno in 3 giorni di gara, 18 buche ciascun giro, con taglio dopo i primi due round.
Venerdì solo 54 atleti per il torneo maschile e 30 atlete per la competizione femminile (più rispettivi pari merito) parteciperanno alle 18 buche finali.
Lo scorso anno il vincitore era stato Bruno Frontero, che questa settimana parteciperà al McGregor Trophy in Inghilterra, e Giorgia Scortichini, che sarà in campo per difendere il titolo.
Nell’albo d’oro del Torneo i nomi importanti sono stati davvero tanti. Tra i pulcini: Matteo Manassero, Guido Migliozzi, Massimo Scarpa, Marco Florioli …
Tra le pulcine: Stefania Croce, Silvia Cavalleri, Veronica Zorzi, Roberta Liti …
McGregor Trophy
Nella contea inglese del Nottinghamshire dal 12 al 14 luglio si disputa l’English Boys’ Under 16 Open Amateur Stroke Play Championship, meglio conosciuto come McGregor Trophy.
Sul percorso dello Sherwood Forest Golf Club si affrontano 144 dei migliori amateur under16. In rappresentanza della Federazione Italiana Golf saranno sei i campioni in campo: Biagio Gagliardi, Giovanni Binaghi (vincitore del Campionato Nazionale Cadetti – Trofeo Giovanni Alberto Agnelli), Luca Rimauro, Giorgio Celani, Giovanni Manassero e Bruno Frontero.
La formula sarà quella delle 72 buche stroke play, con taglio dopo 36 buche, per i 40 migliori giocatori (più eventuali pari merito).
E’ la 40ª edizione dell’evento che per due volte nella storia ha visto trionfare due azzurri: nel 1996 con Edoardo Molinari e nel 1997 con Roberto Paolillo.