PGA Tour, sponsor sì, sponsor no…

PGA Tour, sponsor sì, sponsor no…

Tempi duri per le sponsorizzazioni sul PGA Tour.

Alla fine dello scorso anno la Honda Motor Co. Ltd. aveva comunicato la fine del rapporto che la legava al Tour da 42 anni.

Due giorni fa, all’indomani della fine del torneo che ha visto il ritorno alla vittoria di Jason Day, la AT&T ha comunicato, con un anno di anticipo sul previsto, la fine della sponsorship del Byron Nelson Championship, dopo nove anni.

Si é cosi aperta immediatamente la ricerca del successore di una delle più grandi companies statunitensi, leader sul mercato delle telecomunicazioni.

E il PGA Tour ha ricevuto subito l’offerta di un’altra grande azienda, pronta a subentrare immediatamente come title sponsor dello storico torneo disputato in Texas.

La Raytheon Technologies, un colosso dell’industria aerospaziale, molto influente nel settore della difesa, ha manifestato la propria disponibilità a diventare partner del Tour, riempiendo il vuoto lasciato dalla AT&T.

E qui é entrato in campo direttamente Jay Monahan.

Il Commissioner del PGA Tour in persona ha stoppato la trattativa.

Il motivo del diniego é molto semplice: la Raytheon ha venduto missili all’Arabia Saudita, una commessa da 3 miliardi di $ (operazione autorizzata nello scorso mese di agosto dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, NDR).

Ora, nessuno intende entrare nel merito della decisione presa dal Commissioner.

E’ in linea con la situazione che vede il PGA Tour contrapposto, ormai, a tutto ciò che ha a che fare con il PIF, il Fondo Sovrano saudita.

Ma é proprio questo il punto da cui hanno preso spunto le critiche rivolte alla decisione di Monahan.

La Coca Cola vende regolarmente i suoi prodotti in Arabia Saudita.

Nel 2021 la John Deere ha fornito generatori al Tantora Festival, importante evento annuale che si tiene nel nord-ovest dell’Arabia Saudita.

Nello stesso anno la FedEx ha annunciato un piano di investimenti decennale da 400 milioni di $ nell’economia saudita, sposando le linee del progetto Vision 2030.

Si potrebbe continuare con molti altri esempi, ma credo che questi tre facciano capire dove vanno a parare le suddette critiche.

La filosofia che guida le scelte del Board del PGA Tour sembra andare a corrente alternata.

A precisa domanda, formulata da Sports Illustrated, circa il come fosse andata la trattativa ed il perchè del rifiuto opposto alla Raytheon, il Tour ha scelto il silenzio.

Poca chiarezza e poca trasparenza, un brutto connubio.

Quando torniamo a parlare (solo) di golf?


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