Golf su Marte: quando i campi da golf sembrano di un altro mondo

Quando si pensa ad un campo da golf, di solito vengono in mente distese verdi perfettamente curate, dolci colline e fairway che si snodano tra gli alberi. 

L’avanzamento tecnologico e la crescita di popolarità del golf però, hanno permesso di costruire campi su terreni dove naturalmente non crescerebbe mai l’erba. Questi ambienti spesso sembrano molto più simili a pianeti alieni che paradisi terrestri.

Un esempio recente di un percorso di questo tipo è il Black Desert Golf Course, in Utah, dove la settimana scorse si è giocata una tappa del PGA Tour.

Questo campo è stato costruito su una distesa di lava in mezzo al deserto, tra cactus e montagne che sembrano uscite da Marte. Il contrasto tra le rocce vulcaniche nere e i fairway perfettamente curati crea un’esperienza surreale per i giocatori

Costruire sulla roccia

Costruire un campo da golf è già di per se’ un’impresa complessa. Ma quando si tratta di costruire su terreni rocciosi o aridi, le difficoltà si moltiplicano esponenzialmente. Il terreno roccioso, a differenza della sabbia o dell’argilla, non è ovviamente adatto a far crescere l’erba; è necessario quindi ricoprire tutta la superficie del percorso, solitamente intorno ai 60 ettari, di uno strato di sabbia di 20 centimetri sulla quale poi far crescere l’erba.

La parte più complicata quando si costruisce sulla roccia però, è la modellazione stessa del campo. Per trasformare tali paesaggi in campi praticabili, si usano enormi martelli perforatori e spesso esplosivi controllati, come la dinamite, per abbattere le sezioni più dure del terreno. Queste tecniche permettono ai progettisti di scolpire il paesaggio in forme che supportino sia la giocabilità che l’estetica. 

Una volta modellato il campo e intallato il letto di semina, il problema principale diventa l’irrigazione; un deserto è per definizione arido, e per avere acqua a sufficienza sono state sviluppate tecnologie all’avanguardia spesso derivanti dalla ricerca della NASA per i programmi spaziali.

Casa de Campo: l’alternativa tropicale

Se il deserto dello Utah può sembrare un altro pianeta, altri campi raggiungono uno status extraterrestre grazie ai loro spettacolari ambienti naturali. Casa de Campo, situato nella Repubblica Dominicana, è famoso per il suo magnifico mix di scogliere, viste sull’oceano e vegetazione tropicale. 

Uno dei percorsi, il celebre Teeth of the Dog, costruito da Pete Dye, è stato letteralmente scolpito nella costa rocciosa, con sette buche che si affacciano direttamente sul Mar dei Caraibi. 

Queste sette buche infatti si trovano su un letto di corallo calcificato, che è stato spostato e modellato per accogliere al meglio le buche. Ci sono voluti anni ed un’enorme manodopera per costruire questo campo, ma alla fine lo spettacolo ne vale la pena.

Il futuro del golf su pianeti alieni?

Con campi da golf già costruiti in luoghi che sembrano appartenere ad altri pianeti, è lecito immaginare di vedere un giorno un campo da golf su Marte, con il suo suolo rosso e roccioso e l’atmosfera sottile. Anche se non ci siamo ancora arrivati, l’innovazione dietro i campi estremi di oggi lasciano pensare che tutto sia possibile.

Resta il fatto comunque che il golf è l’unico sport che è stato giocato su un pianeta alieno: durante la missione Apollo 14, nel 1971, Alan Shepard ha tirato qualche colpo sulla superficie lunare. Possiamo considerare quindi il nostro satellite il primo campo da golf extraterrestre?

 


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